Nome
Grotta del Picco
Data inserimento
2007-01-01 00:00:00
Data ultimo aggiornamento
2009-11-26 13:45:07
Carso coperto con scarse micro e macroforme superficiali. Qualche forma erosiva di tipo dolomitico (formazioni rocciose a fungo, torrioni ed ad arco). Itinerario di accesso Dal casello di Albissola proseguire a sinistra.
Superato il paese di Stella S.Giovanni prendere il bivio sulla sinistra per Stella Corona.
Arrivati alla piazzetta della chiesa proseguire su una strada in salita con indicazione "località Bonomo".
La strada diventa sterrato, e prosegue in salita.
Arrivati a un secco un tornante si prosegue sullosterrato a sinistra fino ad arrivare ad uno spiazzo molto panoramico dove si parcheggia l'auto.
Si prosegue per lo sterrato erboso sulla sinistra in leggera discesa per qualche centinaio di metri.
Superato un tombino sulla sinistra si prosegue fino a che lo sterrato inizia a salire per arrivare a delle rocce sulla sinistra a picco sulla valle.
Da qui si scende per il ripido pendio un centinaio di metri dove su un terrazzino è ubicato il piccolo ingresso della grotta. Descrizione Dall' ingresso si arriva tramite un cunicolo sul soffitto di una salettina concrezionata.
Si discende in arrampicata e si prosegue in discesa fino al P6.
Raggiunto il fondo del pozzo si risale per raggiungere un ampio corridoio concrezionato che tramite uno scivolo arriva al P15, il pozzo più profondo e suggestivo della grotta.
Sul fondo sulla destra è presente una spettacolare acquasantiera alabastrina.
Si tralascia il camino parallelo al pozzo comunicante comunicante con degli ambienti raggiungibili in traversata sul P15 e si prosegue verso la pare attiva della cavità.
Il breve ramo sulla destra porta ad una cascatella che esce da un cunicolo impraticabile e che da origine ad il torrente temporaneo che percorre la grotta.
Proseguendo invece a sinistra, seguendo il torrentello verso valle si arriva in prossimità del P7 aggirabile tramite una cengia sulla sinistra che porta ad una parte del pozzo che è possibile scendere in arrampicata.
Si prosegue ora in ampi ambienti tra crolli e depositi per una ventina di metri fino a raggiungere uno sprofondamento di circa 4 metri di diametro (21) facilmente scendibile in arrampicata.
Rimanendo alti, sopra lo sprofondamento, o mediante una galleria che si apre a metà altezza, è possibile percorrere una modesta galleria che termina in corrispondenza di due fratture impercorribili: è il fondo fossile della grotta, a 48 metri di profondità.
Alla base dello sprofondamento, superato un grosso masso, si prosegue in discesa in comodi ambienti tra massi di crollo di svariata dimensione.
Disceso in arrampicata un pozzettino non molto visibile, uno stretto passaggio permette di arrivare all' orlo di un pozzo (P6), interrotto dopo pochi metri da un marcato terrazzino.
Un ultimo saltino porta alla sala finale, a 68 metri di profondità, ove l' acqua (quando c'è ... ) scompariva in una stretta fessura.
Quest' ultima è stata allargata dal S.C.Ribaldone nel 2007 portando alla luce la nuova parte di grotta.
Si prosegue per una decina di metri nel meandro quasi interamente allargato artificialmente fino a raggiungere, tramite una scomoda strettoia, una saletta ingombra di massi.
Da qui si scende per circa 5 metri in direzione del meandro iniziale fino ad ad una strettoia concrezionata che immette a metà altezza di una sala situata sotto la ex sala terminale.
Si continua a scendere tramite un doppio passaggio che porta ad un pozzo di circa 8 metri, quasi verticale, scendibile in arrampicata.
Dalla base di questo, caratterizato da singolari lame di calcite, si prosegue orizzontalmente lungo la frattura passando sotto ad una breve camino caratterizzato da un sottile terrazzino di conglomerato posto quasi sul soffitto.
Si prosegue verso il basso tra massi e lame cristallizzate fino ad arrivare ad una saletta. si scende ancora in direzione della frattura passando sotto un ulteriore camino alto circa 8 metri dalle pareti terrose.
Qui, tramite una stretta fessura, si scende ancora diagonalmente per circa 5 metri fino ad arrivare ad una saletta ingombra di massi percorsa dal torrente temporaneo.
Alla base della saletta, a circa 100 metri di profondità, sempre seguendo la frattura si arriva alla sommità di un altro pozzo con imbocco piuttosto stretto e sovrastato da un camino.
Si scende in arrampicata per circa 8 meri, fino ad arrivare alla base.
Proseguendo tra i massi un' altra strettoia conduce alla sommità di un vano più ampio con evidenti segni di scorrimento idrico alto circa 6 metri.
Al centro della sala un passaggio tra i massi conduce ad un altro piccolo vano.
Si scende diagonalmente in un conicolo coperto da grossi cristalli di calcite fino ad arrivare ad una salettina dove parte orizzontalmente uno stretto cunicolo tuttora inesplorato.
In basso un breve saltino conduce al letto sabbioso del torrente, collegato al cunicolo superiore da una stretta frattura. Scheda d'armo
Altro,note
Nel 2007 sono stati rifatti gli armi e sono stati piantati dei resinati.
Attualmente la grotta è armata a fini esplorativi. Rilevo 1
File kml per Googleearth
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Tipo di cavità
grotta
Stato
Italy
Provincia
267
Comune
Stella
Località
Monte Piano Nefosse Corona
Area speleologica
Stella Corona
Numero catastale
932 Li/sv
Sviluppo totale
356
Dislivello
-125 m?
Gruppi
GSL,S.C.Ribaldone
Longitudine
8° 27' 22'' Est
Latitudine
44° 24' 06.3'' Nord
Datum
WGS84
Quota
590 m slm
Cartografia
82 III SO
Geologia
La cavità si apre nell' area carsica "Dolomia di S.Pietro ai Monti",Carso coperto con scarse micro e macroforme superficiali. Qualche forma erosiva di tipo dolomitico (formazioni rocciose a fungo, torrioni ed ad arco). Itinerario di accesso Dal casello di Albissola proseguire a sinistra.
Superato il paese di Stella S.Giovanni prendere il bivio sulla sinistra per Stella Corona.
Arrivati alla piazzetta della chiesa proseguire su una strada in salita con indicazione "località Bonomo".
La strada diventa sterrato, e prosegue in salita.
Arrivati a un secco un tornante si prosegue sullosterrato a sinistra fino ad arrivare ad uno spiazzo molto panoramico dove si parcheggia l'auto.
Si prosegue per lo sterrato erboso sulla sinistra in leggera discesa per qualche centinaio di metri.
Superato un tombino sulla sinistra si prosegue fino a che lo sterrato inizia a salire per arrivare a delle rocce sulla sinistra a picco sulla valle.
Da qui si scende per il ripido pendio un centinaio di metri dove su un terrazzino è ubicato il piccolo ingresso della grotta. Descrizione Dall' ingresso si arriva tramite un cunicolo sul soffitto di una salettina concrezionata.
Si discende in arrampicata e si prosegue in discesa fino al P6.
Raggiunto il fondo del pozzo si risale per raggiungere un ampio corridoio concrezionato che tramite uno scivolo arriva al P15, il pozzo più profondo e suggestivo della grotta.
Sul fondo sulla destra è presente una spettacolare acquasantiera alabastrina.
Si tralascia il camino parallelo al pozzo comunicante comunicante con degli ambienti raggiungibili in traversata sul P15 e si prosegue verso la pare attiva della cavità.
Il breve ramo sulla destra porta ad una cascatella che esce da un cunicolo impraticabile e che da origine ad il torrente temporaneo che percorre la grotta.
Proseguendo invece a sinistra, seguendo il torrentello verso valle si arriva in prossimità del P7 aggirabile tramite una cengia sulla sinistra che porta ad una parte del pozzo che è possibile scendere in arrampicata.
Si prosegue ora in ampi ambienti tra crolli e depositi per una ventina di metri fino a raggiungere uno sprofondamento di circa 4 metri di diametro (21) facilmente scendibile in arrampicata.
Rimanendo alti, sopra lo sprofondamento, o mediante una galleria che si apre a metà altezza, è possibile percorrere una modesta galleria che termina in corrispondenza di due fratture impercorribili: è il fondo fossile della grotta, a 48 metri di profondità.
Alla base dello sprofondamento, superato un grosso masso, si prosegue in discesa in comodi ambienti tra massi di crollo di svariata dimensione.
Disceso in arrampicata un pozzettino non molto visibile, uno stretto passaggio permette di arrivare all' orlo di un pozzo (P6), interrotto dopo pochi metri da un marcato terrazzino.
Un ultimo saltino porta alla sala finale, a 68 metri di profondità, ove l' acqua (quando c'è ... ) scompariva in una stretta fessura.
Quest' ultima è stata allargata dal S.C.Ribaldone nel 2007 portando alla luce la nuova parte di grotta.
Si prosegue per una decina di metri nel meandro quasi interamente allargato artificialmente fino a raggiungere, tramite una scomoda strettoia, una saletta ingombra di massi.
Da qui si scende per circa 5 metri in direzione del meandro iniziale fino ad ad una strettoia concrezionata che immette a metà altezza di una sala situata sotto la ex sala terminale.
Si continua a scendere tramite un doppio passaggio che porta ad un pozzo di circa 8 metri, quasi verticale, scendibile in arrampicata.
Dalla base di questo, caratterizato da singolari lame di calcite, si prosegue orizzontalmente lungo la frattura passando sotto ad una breve camino caratterizzato da un sottile terrazzino di conglomerato posto quasi sul soffitto.
Si prosegue verso il basso tra massi e lame cristallizzate fino ad arrivare ad una saletta. si scende ancora in direzione della frattura passando sotto un ulteriore camino alto circa 8 metri dalle pareti terrose.
Qui, tramite una stretta fessura, si scende ancora diagonalmente per circa 5 metri fino ad arrivare ad una saletta ingombra di massi percorsa dal torrente temporaneo.
Alla base della saletta, a circa 100 metri di profondità, sempre seguendo la frattura si arriva alla sommità di un altro pozzo con imbocco piuttosto stretto e sovrastato da un camino.
Si scende in arrampicata per circa 8 meri, fino ad arrivare alla base.
Proseguendo tra i massi un' altra strettoia conduce alla sommità di un vano più ampio con evidenti segni di scorrimento idrico alto circa 6 metri.
Al centro della sala un passaggio tra i massi conduce ad un altro piccolo vano.
Si scende diagonalmente in un conicolo coperto da grossi cristalli di calcite fino ad arrivare ad una salettina dove parte orizzontalmente uno stretto cunicolo tuttora inesplorato.
In basso un breve saltino conduce al letto sabbioso del torrente, collegato al cunicolo superiore da una stretta frattura. Scheda d'armo
Pozzo | Corda | Armo | Note |
P6 | 12 |
Spit a sx + fix 10mm prima della strettoia per corrimano, resinato sull'orlo del pozzo |
|
P15 | 25 + fettuccia |
spit a dx per corrimano a metà scivolo A.N. per deviatore resinato a dx su concrezione e fix sull'orlo del pozzo -8 resinato a sx |
|
P7 | 10 | spit sulla parete di fronte | aggirabile in arrampicata |
P7 | 15 |
2 spit a sx -3 (terrazzino) spit sulla verticale |
|
Alternativa al P15: |
|||
Trav. P15 | 30 |
partenza su A.N. del passamano 3 m A.N. intermedio su concrezione 8 m A.N. su concrezione spit al termine A.N. |
|
P6(colata) | 20 | A.N. | da armare |
P8 | 15 | 2 spit sulla sinistra della sala Novara |
Attualmente la grotta è armata a fini esplorativi. Rilevo 1
Lat:44.40175N Lon:8.45611111E Datum:WGS84
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