Nome
Buca del Tinello
Data inserimento
2007-01-01 00:00:00
Data ultimo aggiornamento
2005-05-20 12:38:57
Le nostre esplorazioni hanno portato lo sviluppo della grotta a quasi 400 metri di sviluppo.
Il dislivello sulla direttrice principale non e' molto sensibile.
Sono stati superati tre sifoni ed e' in esplorazione il quarto.
I primi due sifoni sono in acqua molto limpida e mIsurano rispettivamente otto e dodici metri di lunghezza e tre di profondità.
Il terzo sifone limpido all'andata per il primo speleosub ha visibilità quasi nulla al ritorno; si sviluppa per sessanta metri di lunghezza e sei di profondità.
Molto belli i tratti semiallagati tra i sifoni (ricchi di scallops) composti da condotte forzate impostate su fratture ad andamento verticale.
La parte emersa piu consistente delle gallerie e' al di là del terzo sifone.
Nel ramo dell'aragonite (dislivello positivo da circa 13 metri dalla sala iniziale) e' possibile una disostruzione per continuare l'esplorazione.
L'aria si mantene discreta anche dopo diverse ore di permanenza.
Il quarto sifone si presenta molto fangoso (da rilevare) con strettoia finale su interstrato (prosegue).
Altro,note Si entra decisamente con una certa difficoltà e si indossano le bombole oltre le due colate concrezionate contrapposte che quasi ostruiscono l'ingresso.
Il primo sifone, in condizioni di magra, si disinnesca fino a riemergere totalmente in una galleria aerea.
La progressione e' faticosa, ci si china per qualche metro e poi si procede sulle ginocchia fino ad immergersi nel secondo sifone.
Bellissimo.
L'acqua e' cristallina, la roccia pulita,senza sedimenti,l'ambiente chiaro e luminoso e' inebriante alla luce dei nostri fari.
Si riemerge in una galleria aerea piu ampia ed agevole.
Si cammina per un tratto con l'acqua alla vita fino al terzo sifone, immediatamente prima si apre una interessante frattura da dove sembra arrivare l'acqua.
E' cosi stretta sia sopra che sotto l'acqua che dopo vari tentativi, anche senza autorespiratore, rinunciamo immergendosi decisamente nel terzo sifone.
Si capisce subito che la sua meravigliosa limpidezza non durerà a lungo.
Il pavimento della galleria e' completamente fangoso e dal soffitto ci viene addosso una pioggia di detriti misti a fango mossi dalle nostre bolle di scarico.
Si và avanti veloci evitando, per quanto e' possibile, di farci precedere dalla sospensione alternando la respirazione con lunghe apnee.
L'ambiente e' complesso e piuttosto spettacolare.
Non e' molto alto ma largo e pieno di grossi massi da assestamento caduti dalla volta.
Ci imbattiamo in due campane d'aria; una rapida occhiata...; chiuse!!... delusi si prosegue.
La sagola segna 60 metri di percorso quando uno specchio d'aria compare sul soffitto e dopo pochi metri si congiunge con il pavimento della galleria; siamo fuori.
La sala che ci accoglie e' di dimensioni apprezzabili con una galleria sulla sinistra; ci spogliamo degli autorespiratori, della zavorra e parte della illuminazione del nostro casco sostituendola con l'acetilene e con irrefrenabile curiosità iniziamo l'esplorazione. Ci troviamo ad avanzare in una galleria di medie dimensioni tra sassi di crollo, qualche concrezione e rare pozze di acqua con ruscellamento verso il sifone. Si arriva in una grande sala (camino+10 concrezionato chiuso, con stllicidio) con un piccolo laghetto a sx ed una bella colata di concrezioni a "pescaia" che occupa tutta la larghezza della parte finale della sala. Una grossa colonna al centro la unisce al soffitto. Piu avanti una saletta concrezionata porta ad un saltino in discesa da cui si diparte una galleria discendente che termina in un sifone fangosissimo: il quarto.
Alla sx della colonna proprio al di sopra del laghetto,con una arrampicata di tre metri, si accede ad una condotta concrezionata. Si avanza chinati per una decina di metri fino ad un'altro salto (+3) fatto da bianche colate con stalattiti e stalagmiti anch'esse bianchissime; il pavimento pulito e' cosparso di belle vaschette; sul soffitto delicatissime eccentriche ci costringono alla massima attenzione per evitare di rompere tutto. Si raggiunge una strettoiain concrezione che con le mute sub indosso non ci e' facile superare.
Oltre la strettoia ci salutano fiocchi di aragonite in una bassissima galleria pavimentata di vaschette piene di acqua, ancora pochi metri e con l'acqua alla vita ci ritroviamo a curiosare in un buco dove solo la testa può passare: continua, ma solo disostruendo potremo avanzare.
Inizia l'esplorazione del quarto sifone: come la galleria che lo precede, e' una duna di fango continua. Angelo si immerge da solo in cinque occasioni diverse tentando di trovare un'eventuale uscita in aria, ma il fango e la strettoia sull'interstrato impediscono l'avanzata. Risultato... trenta metri di galleria da aggiungere al rilievo.
Questa esplorazione e' stata per tutto il gruppo, una esperienza entusiasmante sia per le difficoltà affrontate e superate sia per la bellezza degli ambienti conosciuti, ci auguriamo che i dati da noi forniti siano utili per la conoscenza e lo studio della zona.
Hanno partecipato alla esplorazione: Cuffaro, Papini, Pergolini, Carletti, Cossio.
La sezione speleosubacquea Toscana del C.T.S. rimane disponibile per qualsiasi informazione.
ESPLORAZIONE ALLA RISORGENZA DEL TINELLO ( TALP N° 3 ) Rilevo 1
Tipo di cavità
grotta
Stato
Italy
Provincia
230
Comune
Vergemoli
Località
Fornovalasco
Numero catastale
n° 31 T/LU
Sviluppo totale
380
Dislivello
-6+13
Gruppi
GSF
Longitudine
02°05'54'' W di M.Mario
Latitudine
44°01'41''
Quota
525 SLM
Cartografia
96 II SE
Descrizione
Piccola ma bella risorgenza nella Turrite di Gallicano poco sopra Fornovalasco,conosciuta solo nei pochi metri prima del sifone iniziale.Le nostre esplorazioni hanno portato lo sviluppo della grotta a quasi 400 metri di sviluppo.
Il dislivello sulla direttrice principale non e' molto sensibile.
Sono stati superati tre sifoni ed e' in esplorazione il quarto.
I primi due sifoni sono in acqua molto limpida e mIsurano rispettivamente otto e dodici metri di lunghezza e tre di profondità.
Il terzo sifone limpido all'andata per il primo speleosub ha visibilità quasi nulla al ritorno; si sviluppa per sessanta metri di lunghezza e sei di profondità.
Molto belli i tratti semiallagati tra i sifoni (ricchi di scallops) composti da condotte forzate impostate su fratture ad andamento verticale.
La parte emersa piu consistente delle gallerie e' al di là del terzo sifone.
Nel ramo dell'aragonite (dislivello positivo da circa 13 metri dalla sala iniziale) e' possibile una disostruzione per continuare l'esplorazione.
L'aria si mantene discreta anche dopo diverse ore di permanenza.
Il quarto sifone si presenta molto fangoso (da rilevare) con strettoia finale su interstrato (prosegue).
Altro,note Si entra decisamente con una certa difficoltà e si indossano le bombole oltre le due colate concrezionate contrapposte che quasi ostruiscono l'ingresso.
Il primo sifone, in condizioni di magra, si disinnesca fino a riemergere totalmente in una galleria aerea.
La progressione e' faticosa, ci si china per qualche metro e poi si procede sulle ginocchia fino ad immergersi nel secondo sifone.
Bellissimo.
L'acqua e' cristallina, la roccia pulita,senza sedimenti,l'ambiente chiaro e luminoso e' inebriante alla luce dei nostri fari.
Si riemerge in una galleria aerea piu ampia ed agevole.
Si cammina per un tratto con l'acqua alla vita fino al terzo sifone, immediatamente prima si apre una interessante frattura da dove sembra arrivare l'acqua.
E' cosi stretta sia sopra che sotto l'acqua che dopo vari tentativi, anche senza autorespiratore, rinunciamo immergendosi decisamente nel terzo sifone.
Si capisce subito che la sua meravigliosa limpidezza non durerà a lungo.
Il pavimento della galleria e' completamente fangoso e dal soffitto ci viene addosso una pioggia di detriti misti a fango mossi dalle nostre bolle di scarico.
Si và avanti veloci evitando, per quanto e' possibile, di farci precedere dalla sospensione alternando la respirazione con lunghe apnee.
L'ambiente e' complesso e piuttosto spettacolare.
Non e' molto alto ma largo e pieno di grossi massi da assestamento caduti dalla volta.
Ci imbattiamo in due campane d'aria; una rapida occhiata...; chiuse!!... delusi si prosegue.
La sagola segna 60 metri di percorso quando uno specchio d'aria compare sul soffitto e dopo pochi metri si congiunge con il pavimento della galleria; siamo fuori.
La sala che ci accoglie e' di dimensioni apprezzabili con una galleria sulla sinistra; ci spogliamo degli autorespiratori, della zavorra e parte della illuminazione del nostro casco sostituendola con l'acetilene e con irrefrenabile curiosità iniziamo l'esplorazione. Ci troviamo ad avanzare in una galleria di medie dimensioni tra sassi di crollo, qualche concrezione e rare pozze di acqua con ruscellamento verso il sifone. Si arriva in una grande sala (camino+10 concrezionato chiuso, con stllicidio) con un piccolo laghetto a sx ed una bella colata di concrezioni a "pescaia" che occupa tutta la larghezza della parte finale della sala. Una grossa colonna al centro la unisce al soffitto. Piu avanti una saletta concrezionata porta ad un saltino in discesa da cui si diparte una galleria discendente che termina in un sifone fangosissimo: il quarto.
Alla sx della colonna proprio al di sopra del laghetto,con una arrampicata di tre metri, si accede ad una condotta concrezionata. Si avanza chinati per una decina di metri fino ad un'altro salto (+3) fatto da bianche colate con stalattiti e stalagmiti anch'esse bianchissime; il pavimento pulito e' cosparso di belle vaschette; sul soffitto delicatissime eccentriche ci costringono alla massima attenzione per evitare di rompere tutto. Si raggiunge una strettoiain concrezione che con le mute sub indosso non ci e' facile superare.
Oltre la strettoia ci salutano fiocchi di aragonite in una bassissima galleria pavimentata di vaschette piene di acqua, ancora pochi metri e con l'acqua alla vita ci ritroviamo a curiosare in un buco dove solo la testa può passare: continua, ma solo disostruendo potremo avanzare.
Inizia l'esplorazione del quarto sifone: come la galleria che lo precede, e' una duna di fango continua. Angelo si immerge da solo in cinque occasioni diverse tentando di trovare un'eventuale uscita in aria, ma il fango e la strettoia sull'interstrato impediscono l'avanzata. Risultato... trenta metri di galleria da aggiungere al rilievo.
Questa esplorazione e' stata per tutto il gruppo, una esperienza entusiasmante sia per le difficoltà affrontate e superate sia per la bellezza degli ambienti conosciuti, ci auguriamo che i dati da noi forniti siano utili per la conoscenza e lo studio della zona.
Hanno partecipato alla esplorazione: Cuffaro, Papini, Pergolini, Carletti, Cossio.
La sezione speleosubacquea Toscana del C.T.S. rimane disponibile per qualsiasi informazione.
ESPLORAZIONE ALLA RISORGENZA DEL TINELLO ( TALP N° 3 ) Rilevo 1
Lat:44.02891351N Lon:10.35371429E Datum:WGS84
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