Nome del gruppo
Commissione Grotte " EUGENIO BOEGAN" C.A.I. Trieste
Stato
Italy
Provincia
279
Comune
Trieste
Telefono
040 630464
Indirizzo sede
Societa Alpina delle Giulie
via Donota n 2
34100 Trieste Indirizzo postale Societa Alpina delle Giulie
via Donota n 2
34100 Trieste Descrizione la Commissione Grotte EUGENIO BOEGAN è il più vecchio gruppo speleologico in attività al mondo costituito nel 1883. Fa parte della SOCIETA' ALPINA DELLE GIULIE sezione di Trieste del CLUB ALPINO ITALIANO Storia NASCITA E PRIMI ANNI DI VITA DEL COMITATO ALLE GROTTE DELLA S.A.G.
oggi COMMISSIONE GROTTE " EUGENIO BOEGAN"
Testo pubblicato sugli atti del Simposio Internazionale sulla Protostoria della Speleologia, Città di Castello, sett. 1991: 61-71
Riassunto
Vengono descritti i primi dieci anni di vita del sodalizio speleologico più vecchio del mondo ancora esistente, il Comitato Grotte della Società degli Alpinisti Triestini (oggi Commissione Grotte ''Eugenio Boegan'' della Società Alpina delle Giulie), costituito a Trieste nel 1883.
Summary
Description of the first ten years of life of the oldest still existing caving group in the world âÂÂ'' Comitato Grotte della Società degli Alpinisti Triestini âÂÂ'' (today Commissione Grotte ''Eugenio Boegan'' della Società Alpina delle Giulie) âÂÂ'' founded in Trieste in 1883.
Premessa
Il primo gruppo grotte tuttora esistente non nasce, a Trieste âÂÂ'' nel 1883 - , per caso, all'improvviso, ma viene ad essere il logico sviluppo di una situazione che sta maturando da oltre 40 anni, dai giorni dell'inizio delle esplorazioni metodiche del Carso ipogeo alla ricerca di nuove fonti di approvvigionamento idrico per la città .
Alle esplorazioni della fine degli anni '30 e degli anni'40, condotte dal Lindner e dallo Svetina, seguono quelle di vari ricercatori âÂÂ'' Schmidl, Battelin, Sigon, Tommasini âÂÂ'' nonché di strutture ufficiali quali il Comune di Trieste.1 Sono ricerche isolate ed individuali che trovano l'ultimo loro esponente nella persona di Giulio Grablovitz, studioso che già dal 1880 dà corso ad esperimenti con galleggianti nell'intento di provare la continuità del fiume Recca-Timavo. Nel 1873 viene costituita a Trieste la Sezione Litorale della Società Alpina Austro-Germanica (Sektion Küstenland Deutsche Ãâsterreichische Alpenverein), alcuni soci della quale si dedicheranno allo studio dei fenomeni peculiari del Carso, studi che avranno poi modo di illustrare sia in pubblicazioni che in conferenze.
L'anno seguente un gruppo di studiosi dà vita alla Società Adriatica di Scienze Naturali, società che âÂÂ'' pur senza organizzare nel suo seno un gruppo grotte âÂÂ'' rivolgerà parte della sua attività di ricerca allo studio delle grotte del carso, dandone poi relazione sul Bollettino scoiale.
Qualche anno più tardi nel seno del D.Ãâ.A.V. viene fondata dal prof. Karl Moser una sezione grotte avente l'obiettivo di esplorare le caverne del Carso ed i cui membri, dopo aver preso confidenza con i materiali e le tecniche di progressione esplorano e rilevano dapprima varie cavità nei dintorni di Basovizza e quindi la profonda e complessa Grotta di Padriciano. Nel gennaio 1883 l'animatore del gruppo, Anton Hanke, propone la prosecuzione dell'esplorazione delle Grotte di San Canziano (ferma dal 1850), idea che viene accolta e tosto messa in atto2.
La Società Alpina
E' in questo contesto che alla fine del 1882 negli ambienti liberal-nazionali della città di Trieste (che vent'anni prima avevano dato vita ad una fiorente società di ginnastica) prende corpo l'dea di formare una società il cui scopo si è la visita, lo studio e l'illustrazione delle montagne in generale , delle nostre in particolare nonché l'esplorazione delle caverne e grotte del Carso (art. 2 dello Statuto)3. Costituita nel marzo 1883 (con il nome di Società degli Alpinisti Triestini, denominazione che cambierà nel1886 in quello di Società Alpina delle Giulie che mantiene tuttora) la società âÂÂ'' che ha pure l'intento non troppo nascosto di togliere al Deutsche Ãâsterreichische Alpenverein il monopolio delle escursioni in montagna âÂÂ'' dà vita nel suo seno a due Comitati operativi, uno dei quali è il Comitato alle Grotte cui vengono chiamati a far parte Ferruccio Cimadori, l'ing. Costantino Doria, il dott. Giulio Grablovitz, il dott. Antonio Marcovich, l'ing. Giuseppe Paolina, Alessandro Tribel ed il prof. Antonio Valle4.
La sua costituzione ha uno scopo essenzialmente pratico, e cioè organizzare strutturalmente le esplorazioni del Carso sotterraneo e creare un organismo in grado di collaborare con gli studiosi di carsismo e di idrologia dell'Alpina, fornendo un adeguato supporto per le esplorazioni in grotta; la componente esplorativa del Comitato è pari ad oltre il 50% del totale dei suoi membri ed i più giovani sono Cimadori (18 anni), Doria e Tribel (21 anni). Sono i primi passi della speleologia esplorativa organizzata nella regione e le notizie sulle cavità sotterranee, al di fuori delle grotte classiche, visitate già da decenni (Grotta di Corniale, Grotta di San Servolo, Grotta di Padriciano), sono piuttosto ridotte, anche perché oltre alle relazioni dello Schmidl5 non esistono pubblicazioni che raccolgano i risultati delle esplorazioni condotte negli ultimi quaranta anni.
Il primo triennio: Il Comitato
Non si hanno documenti primari su questo periodo (i verbali del Comitato alle Grotte giunti sino a noi partono dal 5 marzo 1886), ma dalle relazioni a suo tempo pubblicate sappiamo che la Direzione Sociale, nella seduta del 4 maggio 1883, stabilisce l'acquisto di attrezzi per la visita delle grotte (che dal Resoconto di Cassa del 1° anno sociale, 1883, risultano essere costati f. 56.76, mentre le spese di trasporto delle scale per le esplorazioni delle grotte sono inserite in un'altra voce6. Risulta altresì che nel 1883 vengono visitate la Grotta presso il Monte Spaccato, quella di Basovizza, quella di Orleg, di Monrupino, di Padriciano, nonché la Grotta di Trebiciano in cui si distinguono particolarmente i giovani7 . Questa grotta, scoperta ed esplorata dal Lindner nel 1841, con i suoi 329 metri di profondità è il maggior abisso del mondo e diviene l'impegno primario del giovane Comitato alle Grotte, che per meglio strutturare la propria attività si dota di un Regolamento8.
L'operosità del Comitato Grotte, che raccoglie il plauso della Direzione Sociale, permette fra l'altro all'ing. Grablovitz di dare al primo Convegno sociale, tenuto a San Canziano nel 1884, relazione di uno studio sull'idrologia del Carso, relazione che chiude con un programma di indagini, strutturato in cinque punti, notevole per la sua originalità e che, comunque, costituirà âÂÂ'' almeno in parte âÂÂ'' la base per le ricerche dei decenni successivi9.
Nel suo secondo anno di vita il Comitato vede la nomina di nuovi membri (Paolo Hermet, Giuseppe Jancich, G. Koschier, Emanuele Morpurgo, Vittorio Polli, Pillade Polonio, Arturo Tribel) che in parte sostituiscono il precedente. Il uovo Comitato allarga le sue ricerche all'Istria (fra le nuove cavità vengono visitate la Caverna di Ospo, la Grotta di San Servolo, la Grotta di Verteneglio. In quest'ultima località viene depositato parte del materiale esplorativo)10 e affronta con decisione il problema ''Grotta di Trebiciano'' (n. 17 VG), le cui scale fisse risultano essere ormai marce e non affidabili. Dopo un sopralluogo effettuato in aprile la cavità viene presa in affitto e l'11 maggio 1884 iniziano i lavori che si protrarranno sino al 27 luglio. Gli uomini del Comitato, aiutati da alcuni operai, in due mesi e mezzo di duro lavoro sostituiscono le scale impraticabili e sistemano 52 nuovi ripiani e 7 scale fisse, sostenendo la spesa di 700 fiorini11. Alla visita ufficiale della caverna il 26 ottobre 1884 intervengono, oltre ad una quindicina di soci dell'Alpina, pure rappresentanze di altre società alpinistiche e personalità varie fra cui il noto speleologo austriaco Franz Kraus. Nell'occasione delle varie discese il socio Valle, aggiunto al Civico Museo di Storia Naturale di Trieste, provvede ad eseguire accurate ricerche biospeleologiche, che vengono premiate con la cattura di un nuovo esemplare di Zoospeum12. Sempre nel 1884 iniziano pure le esplorazioni nella Grotta di Padriciano (12 VG), cavità profonda 242 metri e lunga oltre 700 aprentesi non lungi dalla città , e nella Grotta delle Torri di Slivia (39 VG), lunga 300 metri su di una profondità di 70, cavità ubicata nel Carso di Aurisina.
Il 1885 si apre per il Comitato con una discesa, effettuata il 6 gennaio, alla Grotta delle Torri di Slivia, la cui esplorazione e rilievo verranno completati entro l'anno, e la visita di altre grotte del goriziano fra cui la Grotta di Loquizza Seghetti. Nell'aprile 1885 vengono portati a termine pure l'esplorazione e lo studio della seconda grande cavità affrontata dal Comitato, la Grotta di Padriciano; l'uscita di chiusura âÂÂ'' dedicata al completamento delle operazioni di rilievo âÂÂ'' impegna gli uomini per ben 12 ore13.
Ma l'impegno maggiore del Comitato rimane la Grotta di Trebiciano in cui prosegue le ricerche ed i lavori e sul cui fondo viene costruita un'imbarcazione per poter agevolmente navigare sul fiume;distrutta la barca da una piena questa viene sostituita da un galleggiante formato da due cassoni strettamente inchiavardati. Nella grotta vengono così prese varie misure di portata del fiume, viene scandagliata la profondità , fatte analisi chimiche delle acque, immessi 3000 galleggianti per verificare la continuità con le risorgive del Timavo a San Giovanni di Duino, e vengono intraprese nuove ricerche sulla fauna e sulla flora.
La messe di dati è tale che al Congresso Generale Ordinario della Società , tenuto il 2 marzo 1885, A. Tribel presenta una esauriente relazione sull'attività del Comitato Grotte si intrattiene più a lungo sugli studi e sulle osservazioni fatte nella Caverna di Trebiciano e presenta dei disegni di alcune grotte e degli esemplari di animali cavernicoli14.
Il periodo 1886-1889: la Commissione
L'attività del 1886 appare essere intensa quanto âÂÂ'' se non di più âÂÂ'' quella svolta nel 1885. Il 10 gennaio la Direzione dell'Alpina decide l'acquisto di ulteriori attrezzi per il Comitato che opera ormai anche in Istria e nel goriziano; fra le nuove cavità risultano esplorate alcune grotte presso Locavizza, altre presso Gropada (Grotta del Diavolo) e la Grotta Clementina di Opicina (10 VG); un tentativo di visitare una grotta aperta durante i lavori della ferrovia presso Borst non ha seguito15. Nell'anno sociale 1885/1886 il Comitato si riunisce in seduta una dozzina di volte, approvando all'unanimità il nuovo Regolamento (che, fra l'altro, muta la denominazione da ''Comitato'' in quello di ''Commissione'', nome che mantiene tuttora), stilando i programmi di ricerca e di un possibile sfruttamento delle grotte da cui ricavare denaro da utilizzare per gli scopi sociali. Viene diretto nei primi mesi dell'anno da Emanuele Morpurgo, coadiuvato da Giuseppe Iancich, cassiere-economo, e da Arturo Tribel segretario16. Fra i vari deliberati dalla Commissione meritano menzione la decisione di snellire le sedute dedicandole esclusivamente all'esame degli argomenti di maggior interesse e âÂÂ'' considerato il buon numero di soci raggiunto17 âÂÂ'' quella di costituire due squadre esplorative che operino contemporaneamente (7 novembre 1886).
Anche durante il 1886 la parte del leone viene fatta dalla Grotta di Trebiciano in cui la conclusione del ciclo pluriennale di ricerche assorbe buona parte delle energie (nell'inverno e nella seguente primavera le discese sono quasi settimanali18 dedicate al completamento dei lavori di misurazione e di esplorazione. Proseguono pure, a cura del prof. Valle, le ricerche entomologiche e si decide di organizzare una seconda discesa nella cavità per i soci dell'Alpina. La navigazione sul fiume sotterraneo risulta sempre difficoltosa perché la zattera costruita sul fondo della grotta viene più volte sfasciata dalle piene. Allo scopo di operare con maggior tranquillità e di evitare interferenze da parte di estranei nell'aprile del 1886 viene, dopo una breve trattativa con Antonio Hrovatin, proprietario del fondo, affittato il terreno in cui s'apre la cavità , al prezzo di f. 25 l'anno, con contratto rinnovabile annualmente. Ma evidentemente questa misura non è sufficiente: l'attività esplorativa della Commissione Grotte dell'Alpina desta una certa risonanza e l'interesse di un numero sempre maggiore di soci della stessa, per cui la Direzione della Commissione, nella seduta del 15 marzo, delibera di non permettere ai non membri della Commissione l'accesso ad una grotta in esplorazione senza la previa autorizzazione della Direzione.
Se la Grotta di Trebiciano è obiettivo principale dei grottisti dell'Alpina, non è certamente l'unico; seguendo il programma stabilito all'inizio dell'anno sociale i suoi uomini si attivano per aprire due nuovi fronti operativi: la riesplorazione della Grotta del Monte Spaccato19 e la presa in gestione della Grotta di Corniale o Vilenizza20.
Per quanto attiene il primo punto il presidente dell'Alpina, dott. Giulio Geiringer, viene incaricato di contattare le autorità comunali. Questi la settimana successiva riferisce alla Commissione Grotte di aver ottenuto l'assenso necessario, ma di ritenere condizione indispensabile la nomina di un responsabile dei lavori, per cui viene deciso, non senza polemiche interne, di affidare la direzione dei lavori all'ing. Doria. Anche sui temi dei lavori non tutti i membri della Commissione si dimostrano concordi, ritenendo alcuni non opportuno affrontare contemporaneamente due imprese tanto impegnative; il problema verrà risolto, indirettamente, dalla Direzione dell'Alpina che nell'ottobre (quando la Commissione ha già iniziato i lavori, rimuovendo a maggio l'ostruzione dall'ingresso e recintando lo stesso) informerà doversi rimandare il tutto al 1887 per insufficienza di fondi.
Relativamente al secondo punto la Commissione incarica il suo Direttore, Morpurgo, di contattare il signor Antonio Muha, procuratore comunale di Corniale. Il Morpurgo, assieme ai soci Bonazza e Iancich, si reca più volte in sopralluogo a visitare la cavità ed a trattare con il Muha e con i consiglieri di quel comune; le trattative si trascinano per lungo tempo, e non vanno a conclusione entro l'anno per difficoltà connesse sia alla grande mole di lavori da eseguire per riattare le viabilità interna, sia la mancato accordo per i compensi da versare al comune interessato.21
Uno degli ultimi atti della Commissione (seduta dell'11 novembre 1886) è l'accettazione della proposta di Morpurgo, fatta in vista dell'attività futura, di procedere a censire le grotte del Carso, provvedendo a segnare l'apertura sulla carta geografica, misurarne la profondità con lo scandaglio ed apporvi con il colore l'iniziale della Società ed il numero progressivo. Il Morpurgo, su incarico della Commissione, provvede quindi a dividere l'altopiano in zone al fine di rendere più facile e più ordinato il lavoro; il piano generale di classificazione di tutte le caverne e grotte del territorio viene approvato dalla Direzione dell'Alpina nella seduta del 9 dicembre 188622.
Il 1887 porta qualche successo in campo esplorativo; forte della presenza di 14 membri la Commissione Grotte visita la Grotta Dante di Tolmino, una grotta presso Cobilaglava e âÂÂ'' nell'ambito del programma a suo tempo stabilito âÂÂ'' parecchi pozzi presso Prosecco. Nel settembre viene scoperta la Grotta delle Torri di Lipizza una delle più belle cavità sotterranee del Carso, di una estensione di m 662 e 137 di profondità costituita da imponenti caverne e adorna di formazioni stalattitiche fantastiche23. Viene acquistata una carriola per il trasporto dei materiali e studiato (da Iancich, Bonazza e Morpurgo) un attrezzo atto a facilitare la calata ed il recupero delle scale nei grandi pozzi. Il maggior problema esplorativo âÂÂ'' la visita della Grotta dei Morti âÂÂ'' comincia a creare qualche problema: l'ing. Doria ha ricusato l'offerta di dirigere i lavori, promettendo di trovare persona adatta, e lo stanziamento della Direzione (200 f. per le esplorazioni e 100 per gli attrezzi) non pare sufficiente.
Nel corso dell'anno la Commissione si riunisce ufficialmente una decina di volte per discutere e programmare l'attività , mentre riunioni informali si tengono più spesso (almeno ogni primo giovedì del mese); viene deciso di tenere un registro delle escursioni in grotta e di espellere dalla Commissione i membri inattivi (cioè dopo tre assenze alle sedute o alle esplorazioni). Viene proposto alla Direzione dell'Alpina di istituire la figura del ''socio contribuente'' al fine di rinvigorire le sue finanze. La richiesta rimane senza esito in quanto, la Direzione non approva il progetto invitando piuttosto la Commissione ad attrezzare turisticamente la Grotta delle Torri di Slivia. La realizzazione dell'iniziativa viene demandata ai soci di Gorizia (nella cui provincia si apre la grotta) che sono altresì incaricati di provvedere a prendere a pigione la Grotta Dante (di cui pare si interessi pure la Società Alpina Tedesca).
Prima della fine dell'anno viene presa in affitto la Grotta di Corniale le cui sale si decide saranno dedicate a cittadini illustri ed i cui sentieri vengono riattati; la Commissione vorrebbe rimandarne l'apertura a dopo la scoperta di nuove diramazioni, ma la direzione sociale insiste, per cui viene fatta una prima illuminazione speciale24. Nel campo degli studi è da segnalare che viene rinnovato il contratto di affittanza per la Grotta di Trebiciano, in cui non si scende più perché le scale sono ormai inagibili (ma di cui si provvede a recuperare le scale del primo pozzo onde evitare il ''ripetersi di visite clandestine'')25.
Il secondo biennio (1888-1889) di questo periodo inizia con la presentazione al Congresso Generale Ordinario dell'Alpina, tenutosi il 31 gennaio 1888, del programma biennale di attività che prevede a) l'esplorazione della Grotta Dante di Tolmino; b) quella della Grotta del Monte Spaccato; c) quella delle parti nuove della Grotta di Corniale; d) lavori per rendere accessibile al pubblico la Grotta di Slivno; e) l'esplorazione delle Grotte di Locavizza e di una nuova caverna presso Canale (GO); f) esecuzione di un piano di situazione delle Grotte del Carso triestino26, programma che si rivela troppo ambizioso per le forze della Commissione e che verrà realizzato soltanto in parte.
Nel campo esplorativo i suoi uomini scendono nella Grotta di Gabrovizza, 6 VG, proseguono le esplorazioni a Corniale e alla Grotta delle Torri di Lipizza. Per un certo periodo i materiali vengono trasferiti da Corniale a Prosecco (a casa del socio Goriup), al fine di permettere i completamento delle ricerche in quella zona. La Grotta di Trebiciano non viene neppure menzionata nelle varie relazioni, mentre vengono nuovamente rimandati âÂÂ'' a causa della ricorrente carenza di fondi âÂÂ'' i lavori alla Grotta del Monte Spaccato.
Nel settore turistico la Commissione avvia la gestione della Grotta Clementina, 10 VG, presa a pigione nel 1888 e attrezzata entro luglio 1889: nell'agosto la prima illuminazione pubblica, debitamente pubblicizzata sui quotidiani locali, riscuote un certo successo che fa ben sperare e che comunque si manterrà per qualche tempo27. Meno bene va la gestione della Grotta di Corniale, in cui i lavori si rivelano più onerosi del previsto ed i cui incassi âÂÂ'' per la metà contrattualmente devoluti ai poveri del paese âÂÂ'' non sono sufficienti a coprire le spese. Infatti dopo un inizio con un discreto afflusso di visitatori, gli introiti scendono vertiginosamente ed il capovilla Muha, responsabile dell'organizzazione del servizio di guide, lamenta la rarefazione dei ''touristi'' (dovuta, a suo avviso, al non buono stato dei sentieri)28.
Organizzativamente la Commissione, composta ora da dieci membri e con un nuovo direttivo presieduto da Carlo Herborn, si prepara ad entrare nell'ultimo decennio del secolo XIX studiando delle modifiche al suo Regolamento, e ciò al fine di renderlo più agile e più consono alle reali esigenze del momento; viene pure inviata una circolare ai maestri del territorio al fine di assumere informazioni su nuove grotte e presentato (16 maggio 1889) un primo elenco delle cavità conosciute.
La fine del decennio
Gli ultimi anni di questo periodo la Commissione âÂÂ'' attestata su di una quindicina di membri âÂÂ'' vede la sua attività consolidarsi nelle tre branche che saranno poi una costante (pur con alterne vicende fatte di alti e bassi in ciascuno di questi settori) per tutta la sua lunga vita: la gestione delle grotte turistiche, l'esplorazione del Carso ipogeo, lo studio della sua idrologia.
Nel primo settore per le due cavità prese a pigione âÂÂ'' la Grotta Clementina e quella di Corniale âÂÂ'' le cose non vanno eccessivamente bene ed i costi di gestione risultano superiori ai ricavi: alla Grotta Clementina, di cui vengono nominati ''ispettori'' dapprima Nicolò Cobol (15 marzo 1890) e quindi Edoardo Taucer e Giuseppe Iancich (14 maggio 1891), vengono effettuati ulteriori e costosi lavori di adattamento29 e viene marcata con la vernice la strada dalla stazione tramviaria di Opicina all'ingresso. Alla Grotta di Corniale (''ispettori'' Edoardo Taucer e Luigi Zey dapprima, poi il Taucer e Ugo Comar) nel luglio 1890 si lamenta l'assoluta mancanza di visitatori, situazione leggermente migliorata l'anno seguente, con 42 visitatori segnalati in aprile ed una grande illuminazione fatta il 31 maggio. Nel 1892 si comincia ventilare l'idea di dare la disdetta, ma il Direttivo della S.A.G. non è d'accordo ed ogni decisione in merito viene rinviata30.
Se al gestione delle grotte turistiche non dà molta soddisfazione, un po' meglio (anche se non troppo) vanno le esplorazioni: su proposta di Arturo Tribel nella primavera del 1890 numerose uscite vengono dedicate all'esplorazione della Grotta Gigante in cui gli uomini dell'Alpina scendono per il pozzo del secondo ingresso, 40 metri, ed il cui rilievo viene eseguito dal Polli (160 metri di profondità su di uno sviluppo di 380 metri); successivamente viene esplorata la Grotta Ercole (-113 metri) e quindi le ricerche sono spostate a Sesana ove vedono il proseguimento delle esplorazioni alla Grotta delle Torri di Lipizza31. L'anno seguente, dopo varie discese in cavità presso Prosecco, la più notevole delle quali è la Grotta del Cibic, cavità puteiforme che attira l'attenzione della Commissione per evidenti correnti d'aria si da far supporre essere essa in comunicazione con qualche corso d'acqua sotterraneo32 il materiale viene spostato ad Opicina per permettere le esplorazioni nei dintorni del villaggio e a Trebiciano. Nel gennaio 1892 l'attività spazia da Monfalcone a Borst e Draga, per finire poi, in primavera ed in estate, nuovamente a Prosecco ove vengono visitate varie cavità fra cui una aperta dal socio Goriup di Prosecco (a cui, verosimilmente, di deve la segnalazione di tutte le grotte della zona)33. Poco dopo l'attività della Commissione Grotte si arena, essendo stato portato il materiale a Senosecchia dall'ing. Doria che vi doveva eseguire alcune ricerche personali34.
Intanto, mentre alla Grotta di Trebiciano riprendono i lavori (nel giugno 1891 vengono riparate le scale e Polli avanza la proposta âÂÂ'' non accolta âÂÂ'' di istituire due guide per la Grotta35) e la cavità viene illuminata il 5 luglio, l'esplorazione della Grotta dei Morti non riesce a concretizzarsi. Aduna richiesta alla Direzione ella S.A.G. di poter iniziare i lavori (9 maggio 1890) viene risposto chiedendo un piano dei lavori ed un preventivo di spesa (che la Commissione non sembra essere in grado di fornire); il 13 aprile dell'anno successivo la Commissione âÂÂ'' considerato che la S.A.G. ha ormai da molti anni il permesso di operarvi âÂÂ'' ripresenta la domanda. Dopo un mese l'ing. Geiringer risponde facendo presenti le difficoltà di intraprendere le esplorazioni, anche in quanto manca tuttora il direttore dei lavori36. Ancora nel 1892 viene riproposta l'esplorazione della grotta, già prevista dal programma 1888/1890; il maggior ostacolo sembra essere il costo dei lavori, per cui Doria intende aprire una sottoscrizione. Non se ne farà nulla e l'esplorazione verrà effettuata alcuni anni dopo da un gruppo di giovani grottisti di un'altra società 37. Comunque per meglio comprendere le esitazioni sull'esplorazione della Grotta dei Morti e per più correttamene inquadrare la speleologia di allora merita ricordare che nella seduta del 20 aprile 1890 viene deliberato che i lavori di recupero scale e corde vengano eseguiti dai manovali per risparmiare tempo e soverchia fatica ai soci: l'esplorazione delle caverne presupponeva ancora la presenza di personale precario stipendiato, cosa che faceva lievitare notevolmente i costi dell'attività di un gruppo grotte38.
Qualche successo viene registrato pure in campo organizzativo: viene fatto l'inventario dei materiali di esplorazioni, prosegue la segnalazione sulle carte topografiche delle cavità individuate e viene chiesto alla Direzione Sociale che le relazioni sulle grotte esplorate dalla Commissione tornino alla stessa, al fine di creare un archivio. E' l'atto di nascita del Catasto/archivio della Commissione, ufficializzato poi dal primo lavoro catastale pubblicato sugli Atti e Memorie e recante la descrizione di 14 cavità che sono posizionate su di una cartina inserita nel testo39.
Ma anche se l'attività esplorativa non si rivela pari alle aspettative dei grottisti dell'Alpina, le ricerche idrologiche proseguono alacremente, ed il 14 aprile 1891 il Doria legge al Convegno Generale della S.A.G. una relazione sugli ultimi studi compiuti a Trebiciano.
Nel giugno 1892, nell'intento di provare definitivamente il collegamento fra il fiume Recca che si inabissa a San Canziano ed il fiume che scorre nella Grotta di Trebiciano, viene eseguita âÂÂ'' in collaborazione con il Comune di Trieste âÂÂ'' una marcatura con coloranti che vede una squadra della Commissione Grotte (Doria, Iancich, Jeroniti, Martinolli, Polli) impegnata per otto giorni e otto notti a tener sotto controllo e campionare le acque che scorrono sul fondo della Grotta di Trebiciano40.
Conclusioni
I tempi, però, stanno rapidamente cambiando ed il 1892 può essere considerato un anno di transizione per le ricerche nelle grotte del Carso triestino: mentre la Commissione Grotte della S.A.G. chiude il suo primo decennio di vita e la città piange la morte di Anton Hanke, figura carismatica che dal 1884 anima il Grottenabteilung della Sezione Litorale della Società Alpina Austro-Germanica âÂÂ'' Sektion Küstenland Deutsche Ãâsterreichische Alpenverein, uno dei pionieri dell'esplorazione delle Grotte di San Canziano e dell'Abisso dei Serpenti, 113 VG41, in Francia vengono coniati i vocaboli ''speleologia'' e ''speologia'', nomi che designeranno l'attività che il D. Ãâ. A. V. chiamava da decenni ''Höhlenkunde'' e la S.A.G. ''esplorazione delle caverne''42. Nello stesso periodo, parallelamente alla Commissione Grotte della S.A.G. ed al Grottenabteilung del D. Ãâ. A. V., sorgono a Trieste due nuovi gruppi formati da ragazzi, studenti sedicenni delle scuole superiori, che daranno l'impronta al decennio successivo.
Attività Esplorazione di cavità naturali, studi e ricerche sui fenomeni carsici, scuola di speleologia, Gestione grotte turistiche : GROTTA GIGANTE.
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oggi COMMISSIONE GROTTE " EUGENIO BOEGAN"
Testo pubblicato sugli atti del Simposio Internazionale sulla Protostoria della Speleologia, Città di Castello, sett. 1991: 61-71
Riassunto
Vengono descritti i primi dieci anni di vita del sodalizio speleologico più vecchio del mondo ancora esistente, il Comitato Grotte della Società degli Alpinisti Triestini (oggi Commissione Grotte ''Eugenio Boegan'' della Società Alpina delle Giulie), costituito a Trieste nel 1883.
Summary
Description of the first ten years of life of the oldest still existing caving group in the world âÂÂ'' Comitato Grotte della Società degli Alpinisti Triestini âÂÂ'' (today Commissione Grotte ''Eugenio Boegan'' della Società Alpina delle Giulie) âÂÂ'' founded in Trieste in 1883.
Premessa
Il primo gruppo grotte tuttora esistente non nasce, a Trieste âÂÂ'' nel 1883 - , per caso, all'improvviso, ma viene ad essere il logico sviluppo di una situazione che sta maturando da oltre 40 anni, dai giorni dell'inizio delle esplorazioni metodiche del Carso ipogeo alla ricerca di nuove fonti di approvvigionamento idrico per la città .
Alle esplorazioni della fine degli anni '30 e degli anni'40, condotte dal Lindner e dallo Svetina, seguono quelle di vari ricercatori âÂÂ'' Schmidl, Battelin, Sigon, Tommasini âÂÂ'' nonché di strutture ufficiali quali il Comune di Trieste.1 Sono ricerche isolate ed individuali che trovano l'ultimo loro esponente nella persona di Giulio Grablovitz, studioso che già dal 1880 dà corso ad esperimenti con galleggianti nell'intento di provare la continuità del fiume Recca-Timavo. Nel 1873 viene costituita a Trieste la Sezione Litorale della Società Alpina Austro-Germanica (Sektion Küstenland Deutsche Ãâsterreichische Alpenverein), alcuni soci della quale si dedicheranno allo studio dei fenomeni peculiari del Carso, studi che avranno poi modo di illustrare sia in pubblicazioni che in conferenze.
L'anno seguente un gruppo di studiosi dà vita alla Società Adriatica di Scienze Naturali, società che âÂÂ'' pur senza organizzare nel suo seno un gruppo grotte âÂÂ'' rivolgerà parte della sua attività di ricerca allo studio delle grotte del carso, dandone poi relazione sul Bollettino scoiale.
Qualche anno più tardi nel seno del D.Ãâ.A.V. viene fondata dal prof. Karl Moser una sezione grotte avente l'obiettivo di esplorare le caverne del Carso ed i cui membri, dopo aver preso confidenza con i materiali e le tecniche di progressione esplorano e rilevano dapprima varie cavità nei dintorni di Basovizza e quindi la profonda e complessa Grotta di Padriciano. Nel gennaio 1883 l'animatore del gruppo, Anton Hanke, propone la prosecuzione dell'esplorazione delle Grotte di San Canziano (ferma dal 1850), idea che viene accolta e tosto messa in atto2.
La Società Alpina
E' in questo contesto che alla fine del 1882 negli ambienti liberal-nazionali della città di Trieste (che vent'anni prima avevano dato vita ad una fiorente società di ginnastica) prende corpo l'dea di formare una società il cui scopo si è la visita, lo studio e l'illustrazione delle montagne in generale , delle nostre in particolare nonché l'esplorazione delle caverne e grotte del Carso (art. 2 dello Statuto)3. Costituita nel marzo 1883 (con il nome di Società degli Alpinisti Triestini, denominazione che cambierà nel1886 in quello di Società Alpina delle Giulie che mantiene tuttora) la società âÂÂ'' che ha pure l'intento non troppo nascosto di togliere al Deutsche Ãâsterreichische Alpenverein il monopolio delle escursioni in montagna âÂÂ'' dà vita nel suo seno a due Comitati operativi, uno dei quali è il Comitato alle Grotte cui vengono chiamati a far parte Ferruccio Cimadori, l'ing. Costantino Doria, il dott. Giulio Grablovitz, il dott. Antonio Marcovich, l'ing. Giuseppe Paolina, Alessandro Tribel ed il prof. Antonio Valle4.
La sua costituzione ha uno scopo essenzialmente pratico, e cioè organizzare strutturalmente le esplorazioni del Carso sotterraneo e creare un organismo in grado di collaborare con gli studiosi di carsismo e di idrologia dell'Alpina, fornendo un adeguato supporto per le esplorazioni in grotta; la componente esplorativa del Comitato è pari ad oltre il 50% del totale dei suoi membri ed i più giovani sono Cimadori (18 anni), Doria e Tribel (21 anni). Sono i primi passi della speleologia esplorativa organizzata nella regione e le notizie sulle cavità sotterranee, al di fuori delle grotte classiche, visitate già da decenni (Grotta di Corniale, Grotta di San Servolo, Grotta di Padriciano), sono piuttosto ridotte, anche perché oltre alle relazioni dello Schmidl5 non esistono pubblicazioni che raccolgano i risultati delle esplorazioni condotte negli ultimi quaranta anni.
Il primo triennio: Il Comitato
Non si hanno documenti primari su questo periodo (i verbali del Comitato alle Grotte giunti sino a noi partono dal 5 marzo 1886), ma dalle relazioni a suo tempo pubblicate sappiamo che la Direzione Sociale, nella seduta del 4 maggio 1883, stabilisce l'acquisto di attrezzi per la visita delle grotte (che dal Resoconto di Cassa del 1° anno sociale, 1883, risultano essere costati f. 56.76, mentre le spese di trasporto delle scale per le esplorazioni delle grotte sono inserite in un'altra voce6. Risulta altresì che nel 1883 vengono visitate la Grotta presso il Monte Spaccato, quella di Basovizza, quella di Orleg, di Monrupino, di Padriciano, nonché la Grotta di Trebiciano in cui si distinguono particolarmente i giovani7 . Questa grotta, scoperta ed esplorata dal Lindner nel 1841, con i suoi 329 metri di profondità è il maggior abisso del mondo e diviene l'impegno primario del giovane Comitato alle Grotte, che per meglio strutturare la propria attività si dota di un Regolamento8.
L'operosità del Comitato Grotte, che raccoglie il plauso della Direzione Sociale, permette fra l'altro all'ing. Grablovitz di dare al primo Convegno sociale, tenuto a San Canziano nel 1884, relazione di uno studio sull'idrologia del Carso, relazione che chiude con un programma di indagini, strutturato in cinque punti, notevole per la sua originalità e che, comunque, costituirà âÂÂ'' almeno in parte âÂÂ'' la base per le ricerche dei decenni successivi9.
Nel suo secondo anno di vita il Comitato vede la nomina di nuovi membri (Paolo Hermet, Giuseppe Jancich, G. Koschier, Emanuele Morpurgo, Vittorio Polli, Pillade Polonio, Arturo Tribel) che in parte sostituiscono il precedente. Il uovo Comitato allarga le sue ricerche all'Istria (fra le nuove cavità vengono visitate la Caverna di Ospo, la Grotta di San Servolo, la Grotta di Verteneglio. In quest'ultima località viene depositato parte del materiale esplorativo)10 e affronta con decisione il problema ''Grotta di Trebiciano'' (n. 17 VG), le cui scale fisse risultano essere ormai marce e non affidabili. Dopo un sopralluogo effettuato in aprile la cavità viene presa in affitto e l'11 maggio 1884 iniziano i lavori che si protrarranno sino al 27 luglio. Gli uomini del Comitato, aiutati da alcuni operai, in due mesi e mezzo di duro lavoro sostituiscono le scale impraticabili e sistemano 52 nuovi ripiani e 7 scale fisse, sostenendo la spesa di 700 fiorini11. Alla visita ufficiale della caverna il 26 ottobre 1884 intervengono, oltre ad una quindicina di soci dell'Alpina, pure rappresentanze di altre società alpinistiche e personalità varie fra cui il noto speleologo austriaco Franz Kraus. Nell'occasione delle varie discese il socio Valle, aggiunto al Civico Museo di Storia Naturale di Trieste, provvede ad eseguire accurate ricerche biospeleologiche, che vengono premiate con la cattura di un nuovo esemplare di Zoospeum12. Sempre nel 1884 iniziano pure le esplorazioni nella Grotta di Padriciano (12 VG), cavità profonda 242 metri e lunga oltre 700 aprentesi non lungi dalla città , e nella Grotta delle Torri di Slivia (39 VG), lunga 300 metri su di una profondità di 70, cavità ubicata nel Carso di Aurisina.
Il 1885 si apre per il Comitato con una discesa, effettuata il 6 gennaio, alla Grotta delle Torri di Slivia, la cui esplorazione e rilievo verranno completati entro l'anno, e la visita di altre grotte del goriziano fra cui la Grotta di Loquizza Seghetti. Nell'aprile 1885 vengono portati a termine pure l'esplorazione e lo studio della seconda grande cavità affrontata dal Comitato, la Grotta di Padriciano; l'uscita di chiusura âÂÂ'' dedicata al completamento delle operazioni di rilievo âÂÂ'' impegna gli uomini per ben 12 ore13.
Ma l'impegno maggiore del Comitato rimane la Grotta di Trebiciano in cui prosegue le ricerche ed i lavori e sul cui fondo viene costruita un'imbarcazione per poter agevolmente navigare sul fiume;distrutta la barca da una piena questa viene sostituita da un galleggiante formato da due cassoni strettamente inchiavardati. Nella grotta vengono così prese varie misure di portata del fiume, viene scandagliata la profondità , fatte analisi chimiche delle acque, immessi 3000 galleggianti per verificare la continuità con le risorgive del Timavo a San Giovanni di Duino, e vengono intraprese nuove ricerche sulla fauna e sulla flora.
La messe di dati è tale che al Congresso Generale Ordinario della Società , tenuto il 2 marzo 1885, A. Tribel presenta una esauriente relazione sull'attività del Comitato Grotte si intrattiene più a lungo sugli studi e sulle osservazioni fatte nella Caverna di Trebiciano e presenta dei disegni di alcune grotte e degli esemplari di animali cavernicoli14.
Il periodo 1886-1889: la Commissione
L'attività del 1886 appare essere intensa quanto âÂÂ'' se non di più âÂÂ'' quella svolta nel 1885. Il 10 gennaio la Direzione dell'Alpina decide l'acquisto di ulteriori attrezzi per il Comitato che opera ormai anche in Istria e nel goriziano; fra le nuove cavità risultano esplorate alcune grotte presso Locavizza, altre presso Gropada (Grotta del Diavolo) e la Grotta Clementina di Opicina (10 VG); un tentativo di visitare una grotta aperta durante i lavori della ferrovia presso Borst non ha seguito15. Nell'anno sociale 1885/1886 il Comitato si riunisce in seduta una dozzina di volte, approvando all'unanimità il nuovo Regolamento (che, fra l'altro, muta la denominazione da ''Comitato'' in quello di ''Commissione'', nome che mantiene tuttora), stilando i programmi di ricerca e di un possibile sfruttamento delle grotte da cui ricavare denaro da utilizzare per gli scopi sociali. Viene diretto nei primi mesi dell'anno da Emanuele Morpurgo, coadiuvato da Giuseppe Iancich, cassiere-economo, e da Arturo Tribel segretario16. Fra i vari deliberati dalla Commissione meritano menzione la decisione di snellire le sedute dedicandole esclusivamente all'esame degli argomenti di maggior interesse e âÂÂ'' considerato il buon numero di soci raggiunto17 âÂÂ'' quella di costituire due squadre esplorative che operino contemporaneamente (7 novembre 1886).
Anche durante il 1886 la parte del leone viene fatta dalla Grotta di Trebiciano in cui la conclusione del ciclo pluriennale di ricerche assorbe buona parte delle energie (nell'inverno e nella seguente primavera le discese sono quasi settimanali18 dedicate al completamento dei lavori di misurazione e di esplorazione. Proseguono pure, a cura del prof. Valle, le ricerche entomologiche e si decide di organizzare una seconda discesa nella cavità per i soci dell'Alpina. La navigazione sul fiume sotterraneo risulta sempre difficoltosa perché la zattera costruita sul fondo della grotta viene più volte sfasciata dalle piene. Allo scopo di operare con maggior tranquillità e di evitare interferenze da parte di estranei nell'aprile del 1886 viene, dopo una breve trattativa con Antonio Hrovatin, proprietario del fondo, affittato il terreno in cui s'apre la cavità , al prezzo di f. 25 l'anno, con contratto rinnovabile annualmente. Ma evidentemente questa misura non è sufficiente: l'attività esplorativa della Commissione Grotte dell'Alpina desta una certa risonanza e l'interesse di un numero sempre maggiore di soci della stessa, per cui la Direzione della Commissione, nella seduta del 15 marzo, delibera di non permettere ai non membri della Commissione l'accesso ad una grotta in esplorazione senza la previa autorizzazione della Direzione.
Se la Grotta di Trebiciano è obiettivo principale dei grottisti dell'Alpina, non è certamente l'unico; seguendo il programma stabilito all'inizio dell'anno sociale i suoi uomini si attivano per aprire due nuovi fronti operativi: la riesplorazione della Grotta del Monte Spaccato19 e la presa in gestione della Grotta di Corniale o Vilenizza20.
Per quanto attiene il primo punto il presidente dell'Alpina, dott. Giulio Geiringer, viene incaricato di contattare le autorità comunali. Questi la settimana successiva riferisce alla Commissione Grotte di aver ottenuto l'assenso necessario, ma di ritenere condizione indispensabile la nomina di un responsabile dei lavori, per cui viene deciso, non senza polemiche interne, di affidare la direzione dei lavori all'ing. Doria. Anche sui temi dei lavori non tutti i membri della Commissione si dimostrano concordi, ritenendo alcuni non opportuno affrontare contemporaneamente due imprese tanto impegnative; il problema verrà risolto, indirettamente, dalla Direzione dell'Alpina che nell'ottobre (quando la Commissione ha già iniziato i lavori, rimuovendo a maggio l'ostruzione dall'ingresso e recintando lo stesso) informerà doversi rimandare il tutto al 1887 per insufficienza di fondi.
Relativamente al secondo punto la Commissione incarica il suo Direttore, Morpurgo, di contattare il signor Antonio Muha, procuratore comunale di Corniale. Il Morpurgo, assieme ai soci Bonazza e Iancich, si reca più volte in sopralluogo a visitare la cavità ed a trattare con il Muha e con i consiglieri di quel comune; le trattative si trascinano per lungo tempo, e non vanno a conclusione entro l'anno per difficoltà connesse sia alla grande mole di lavori da eseguire per riattare le viabilità interna, sia la mancato accordo per i compensi da versare al comune interessato.21
Uno degli ultimi atti della Commissione (seduta dell'11 novembre 1886) è l'accettazione della proposta di Morpurgo, fatta in vista dell'attività futura, di procedere a censire le grotte del Carso, provvedendo a segnare l'apertura sulla carta geografica, misurarne la profondità con lo scandaglio ed apporvi con il colore l'iniziale della Società ed il numero progressivo. Il Morpurgo, su incarico della Commissione, provvede quindi a dividere l'altopiano in zone al fine di rendere più facile e più ordinato il lavoro; il piano generale di classificazione di tutte le caverne e grotte del territorio viene approvato dalla Direzione dell'Alpina nella seduta del 9 dicembre 188622.
Il 1887 porta qualche successo in campo esplorativo; forte della presenza di 14 membri la Commissione Grotte visita la Grotta Dante di Tolmino, una grotta presso Cobilaglava e âÂÂ'' nell'ambito del programma a suo tempo stabilito âÂÂ'' parecchi pozzi presso Prosecco. Nel settembre viene scoperta la Grotta delle Torri di Lipizza una delle più belle cavità sotterranee del Carso, di una estensione di m 662 e 137 di profondità costituita da imponenti caverne e adorna di formazioni stalattitiche fantastiche23. Viene acquistata una carriola per il trasporto dei materiali e studiato (da Iancich, Bonazza e Morpurgo) un attrezzo atto a facilitare la calata ed il recupero delle scale nei grandi pozzi. Il maggior problema esplorativo âÂÂ'' la visita della Grotta dei Morti âÂÂ'' comincia a creare qualche problema: l'ing. Doria ha ricusato l'offerta di dirigere i lavori, promettendo di trovare persona adatta, e lo stanziamento della Direzione (200 f. per le esplorazioni e 100 per gli attrezzi) non pare sufficiente.
Nel corso dell'anno la Commissione si riunisce ufficialmente una decina di volte per discutere e programmare l'attività , mentre riunioni informali si tengono più spesso (almeno ogni primo giovedì del mese); viene deciso di tenere un registro delle escursioni in grotta e di espellere dalla Commissione i membri inattivi (cioè dopo tre assenze alle sedute o alle esplorazioni). Viene proposto alla Direzione dell'Alpina di istituire la figura del ''socio contribuente'' al fine di rinvigorire le sue finanze. La richiesta rimane senza esito in quanto, la Direzione non approva il progetto invitando piuttosto la Commissione ad attrezzare turisticamente la Grotta delle Torri di Slivia. La realizzazione dell'iniziativa viene demandata ai soci di Gorizia (nella cui provincia si apre la grotta) che sono altresì incaricati di provvedere a prendere a pigione la Grotta Dante (di cui pare si interessi pure la Società Alpina Tedesca).
Prima della fine dell'anno viene presa in affitto la Grotta di Corniale le cui sale si decide saranno dedicate a cittadini illustri ed i cui sentieri vengono riattati; la Commissione vorrebbe rimandarne l'apertura a dopo la scoperta di nuove diramazioni, ma la direzione sociale insiste, per cui viene fatta una prima illuminazione speciale24. Nel campo degli studi è da segnalare che viene rinnovato il contratto di affittanza per la Grotta di Trebiciano, in cui non si scende più perché le scale sono ormai inagibili (ma di cui si provvede a recuperare le scale del primo pozzo onde evitare il ''ripetersi di visite clandestine'')25.
Il secondo biennio (1888-1889) di questo periodo inizia con la presentazione al Congresso Generale Ordinario dell'Alpina, tenutosi il 31 gennaio 1888, del programma biennale di attività che prevede a) l'esplorazione della Grotta Dante di Tolmino; b) quella della Grotta del Monte Spaccato; c) quella delle parti nuove della Grotta di Corniale; d) lavori per rendere accessibile al pubblico la Grotta di Slivno; e) l'esplorazione delle Grotte di Locavizza e di una nuova caverna presso Canale (GO); f) esecuzione di un piano di situazione delle Grotte del Carso triestino26, programma che si rivela troppo ambizioso per le forze della Commissione e che verrà realizzato soltanto in parte.
Nel campo esplorativo i suoi uomini scendono nella Grotta di Gabrovizza, 6 VG, proseguono le esplorazioni a Corniale e alla Grotta delle Torri di Lipizza. Per un certo periodo i materiali vengono trasferiti da Corniale a Prosecco (a casa del socio Goriup), al fine di permettere i completamento delle ricerche in quella zona. La Grotta di Trebiciano non viene neppure menzionata nelle varie relazioni, mentre vengono nuovamente rimandati âÂÂ'' a causa della ricorrente carenza di fondi âÂÂ'' i lavori alla Grotta del Monte Spaccato.
Nel settore turistico la Commissione avvia la gestione della Grotta Clementina, 10 VG, presa a pigione nel 1888 e attrezzata entro luglio 1889: nell'agosto la prima illuminazione pubblica, debitamente pubblicizzata sui quotidiani locali, riscuote un certo successo che fa ben sperare e che comunque si manterrà per qualche tempo27. Meno bene va la gestione della Grotta di Corniale, in cui i lavori si rivelano più onerosi del previsto ed i cui incassi âÂÂ'' per la metà contrattualmente devoluti ai poveri del paese âÂÂ'' non sono sufficienti a coprire le spese. Infatti dopo un inizio con un discreto afflusso di visitatori, gli introiti scendono vertiginosamente ed il capovilla Muha, responsabile dell'organizzazione del servizio di guide, lamenta la rarefazione dei ''touristi'' (dovuta, a suo avviso, al non buono stato dei sentieri)28.
Organizzativamente la Commissione, composta ora da dieci membri e con un nuovo direttivo presieduto da Carlo Herborn, si prepara ad entrare nell'ultimo decennio del secolo XIX studiando delle modifiche al suo Regolamento, e ciò al fine di renderlo più agile e più consono alle reali esigenze del momento; viene pure inviata una circolare ai maestri del territorio al fine di assumere informazioni su nuove grotte e presentato (16 maggio 1889) un primo elenco delle cavità conosciute.
La fine del decennio
Gli ultimi anni di questo periodo la Commissione âÂÂ'' attestata su di una quindicina di membri âÂÂ'' vede la sua attività consolidarsi nelle tre branche che saranno poi una costante (pur con alterne vicende fatte di alti e bassi in ciascuno di questi settori) per tutta la sua lunga vita: la gestione delle grotte turistiche, l'esplorazione del Carso ipogeo, lo studio della sua idrologia.
Nel primo settore per le due cavità prese a pigione âÂÂ'' la Grotta Clementina e quella di Corniale âÂÂ'' le cose non vanno eccessivamente bene ed i costi di gestione risultano superiori ai ricavi: alla Grotta Clementina, di cui vengono nominati ''ispettori'' dapprima Nicolò Cobol (15 marzo 1890) e quindi Edoardo Taucer e Giuseppe Iancich (14 maggio 1891), vengono effettuati ulteriori e costosi lavori di adattamento29 e viene marcata con la vernice la strada dalla stazione tramviaria di Opicina all'ingresso. Alla Grotta di Corniale (''ispettori'' Edoardo Taucer e Luigi Zey dapprima, poi il Taucer e Ugo Comar) nel luglio 1890 si lamenta l'assoluta mancanza di visitatori, situazione leggermente migliorata l'anno seguente, con 42 visitatori segnalati in aprile ed una grande illuminazione fatta il 31 maggio. Nel 1892 si comincia ventilare l'idea di dare la disdetta, ma il Direttivo della S.A.G. non è d'accordo ed ogni decisione in merito viene rinviata30.
Se al gestione delle grotte turistiche non dà molta soddisfazione, un po' meglio (anche se non troppo) vanno le esplorazioni: su proposta di Arturo Tribel nella primavera del 1890 numerose uscite vengono dedicate all'esplorazione della Grotta Gigante in cui gli uomini dell'Alpina scendono per il pozzo del secondo ingresso, 40 metri, ed il cui rilievo viene eseguito dal Polli (160 metri di profondità su di uno sviluppo di 380 metri); successivamente viene esplorata la Grotta Ercole (-113 metri) e quindi le ricerche sono spostate a Sesana ove vedono il proseguimento delle esplorazioni alla Grotta delle Torri di Lipizza31. L'anno seguente, dopo varie discese in cavità presso Prosecco, la più notevole delle quali è la Grotta del Cibic, cavità puteiforme che attira l'attenzione della Commissione per evidenti correnti d'aria si da far supporre essere essa in comunicazione con qualche corso d'acqua sotterraneo32 il materiale viene spostato ad Opicina per permettere le esplorazioni nei dintorni del villaggio e a Trebiciano. Nel gennaio 1892 l'attività spazia da Monfalcone a Borst e Draga, per finire poi, in primavera ed in estate, nuovamente a Prosecco ove vengono visitate varie cavità fra cui una aperta dal socio Goriup di Prosecco (a cui, verosimilmente, di deve la segnalazione di tutte le grotte della zona)33. Poco dopo l'attività della Commissione Grotte si arena, essendo stato portato il materiale a Senosecchia dall'ing. Doria che vi doveva eseguire alcune ricerche personali34.
Intanto, mentre alla Grotta di Trebiciano riprendono i lavori (nel giugno 1891 vengono riparate le scale e Polli avanza la proposta âÂÂ'' non accolta âÂÂ'' di istituire due guide per la Grotta35) e la cavità viene illuminata il 5 luglio, l'esplorazione della Grotta dei Morti non riesce a concretizzarsi. Aduna richiesta alla Direzione ella S.A.G. di poter iniziare i lavori (9 maggio 1890) viene risposto chiedendo un piano dei lavori ed un preventivo di spesa (che la Commissione non sembra essere in grado di fornire); il 13 aprile dell'anno successivo la Commissione âÂÂ'' considerato che la S.A.G. ha ormai da molti anni il permesso di operarvi âÂÂ'' ripresenta la domanda. Dopo un mese l'ing. Geiringer risponde facendo presenti le difficoltà di intraprendere le esplorazioni, anche in quanto manca tuttora il direttore dei lavori36. Ancora nel 1892 viene riproposta l'esplorazione della grotta, già prevista dal programma 1888/1890; il maggior ostacolo sembra essere il costo dei lavori, per cui Doria intende aprire una sottoscrizione. Non se ne farà nulla e l'esplorazione verrà effettuata alcuni anni dopo da un gruppo di giovani grottisti di un'altra società 37. Comunque per meglio comprendere le esitazioni sull'esplorazione della Grotta dei Morti e per più correttamene inquadrare la speleologia di allora merita ricordare che nella seduta del 20 aprile 1890 viene deliberato che i lavori di recupero scale e corde vengano eseguiti dai manovali per risparmiare tempo e soverchia fatica ai soci: l'esplorazione delle caverne presupponeva ancora la presenza di personale precario stipendiato, cosa che faceva lievitare notevolmente i costi dell'attività di un gruppo grotte38.
Qualche successo viene registrato pure in campo organizzativo: viene fatto l'inventario dei materiali di esplorazioni, prosegue la segnalazione sulle carte topografiche delle cavità individuate e viene chiesto alla Direzione Sociale che le relazioni sulle grotte esplorate dalla Commissione tornino alla stessa, al fine di creare un archivio. E' l'atto di nascita del Catasto/archivio della Commissione, ufficializzato poi dal primo lavoro catastale pubblicato sugli Atti e Memorie e recante la descrizione di 14 cavità che sono posizionate su di una cartina inserita nel testo39.
Ma anche se l'attività esplorativa non si rivela pari alle aspettative dei grottisti dell'Alpina, le ricerche idrologiche proseguono alacremente, ed il 14 aprile 1891 il Doria legge al Convegno Generale della S.A.G. una relazione sugli ultimi studi compiuti a Trebiciano.
Nel giugno 1892, nell'intento di provare definitivamente il collegamento fra il fiume Recca che si inabissa a San Canziano ed il fiume che scorre nella Grotta di Trebiciano, viene eseguita âÂÂ'' in collaborazione con il Comune di Trieste âÂÂ'' una marcatura con coloranti che vede una squadra della Commissione Grotte (Doria, Iancich, Jeroniti, Martinolli, Polli) impegnata per otto giorni e otto notti a tener sotto controllo e campionare le acque che scorrono sul fondo della Grotta di Trebiciano40.
Conclusioni
I tempi, però, stanno rapidamente cambiando ed il 1892 può essere considerato un anno di transizione per le ricerche nelle grotte del Carso triestino: mentre la Commissione Grotte della S.A.G. chiude il suo primo decennio di vita e la città piange la morte di Anton Hanke, figura carismatica che dal 1884 anima il Grottenabteilung della Sezione Litorale della Società Alpina Austro-Germanica âÂÂ'' Sektion Küstenland Deutsche Ãâsterreichische Alpenverein, uno dei pionieri dell'esplorazione delle Grotte di San Canziano e dell'Abisso dei Serpenti, 113 VG41, in Francia vengono coniati i vocaboli ''speleologia'' e ''speologia'', nomi che designeranno l'attività che il D. Ãâ. A. V. chiamava da decenni ''Höhlenkunde'' e la S.A.G. ''esplorazione delle caverne''42. Nello stesso periodo, parallelamente alla Commissione Grotte della S.A.G. ed al Grottenabteilung del D. Ãâ. A. V., sorgono a Trieste due nuovi gruppi formati da ragazzi, studenti sedicenni delle scuole superiori, che daranno l'impronta al decennio successivo.
Attività Esplorazione di cavità naturali, studi e ricerche sui fenomeni carsici, scuola di speleologia, Gestione grotte turistiche : GROTTA GIGANTE.
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