Nome Abisso Tora Bora Data inserimento 2007-01-01 00:00:00 Data ultimo aggiornamento 2004-12-16 13:12:40
Tipo di cavità grotta Stato Italy Provincia 233 Località Canale Degli Alberghi Dislivello - 47 Gruppi Associazione Speleologica Genovese San Giorgio Longitudine 10°11'54",6 Est Latitudine 44°06'46",3 Nord Quota 1010 m slm
Itinerario di accesso Dall'abitato di Forno (MS) si raggiunge l'attacco del sentiero 167, che è percorribile in macchina (strada di cava) fino al bivio con il Canal Fondone. Per una ripida via di lizza si arriva alla Foce di Monte Cavallo dove, traversando il solco torrentizio a destra, si imbocca la traccia di sentiero per il Passo delle Pecore. Si raggiunge, in breve, quota 980, proprio all'attacco della Cresta del Pizzone che divide il Canale degli Alberghi da quello dei Pradacetti, dove è situata la grotta.
Come punto di appoggio è stata risistemata una baracca di mattoni già utilizzata in precedenza dagli speleo Pisani. Recentemente tale costruzione è stata completata con la posa di un tetto in vetroresina. Il ricovero è stato battezzato "Bivacco Luisa Corna".
Descrizione La grotta si presenta come un'unica frattura orientata da W ad E. In pratica forma un unico pozzo che, nella seconda parte della verticale, si divide in due rami. L'attacco del salto è tra massi che non sono ancora del tutto stabili poi, dopo il primo frazionamento, si apre una bella verticale; questa, più volte frazionata, ci ha permesso di ispezionare (senza esiti positivi) tutte le parti della cavità.
Il fondo dei due rami termina con un pavimento di detriti.
Teoricamente i due fondi dovrebbero essere collegati.
La circolazione dell'aria è forte ma incostante, caratteristica notata in tutte le cavità della zona. In ogni caso Tora Bora si comporta da ingresso alto.
A parte alcuni litigi interni e la grotta che chiude, Tora Bora rappresenta una nuova cavità in posizione "strategica". A 150 metri di distanza dall'Abisso Watanka e a circa 500 metri dal gigante Olifiver, l'abisso poteva diventare il "tres d'union" tra due mondi. Ovviamente la delusione è stata forte quando abbiamo desistito dal sognare un nuovo complesso. Peccato.
Il primo dei due fondi di Tora Bora stringe in modo da formare una stretta diaclasi di circa 20/25 centimetri. Una disostruzione richiederebbe forte motivazione, sia per la quantità di lavoro da compiere (2/3 metri di roccia da smanzare), sia per la presenza di un forte e gelido stillicidio.
Il secondo fondo chiude inesorabilmente. La corrente d'aria si infila in una piccola spaccatura ed in lontananza si sente un rivolo d'acqua che potrebbe scorrere in ambienti più grandi.
Le recenti punte al Watanka ci portano a pensare che il rivolo sopracitato sia lo stesso che si incontra in prossimità della parte terminale del Ramo dei Taconeros. La differenza tra la quota del fondo di Tora Bora e quella dei Taconeros e di soli 35 metri.
In quel punto, qualcuno prima di noi, aveva avuto la stessa idea, quella di una nuova via verso le radici di Punta Questa: una disostruzione mai terminata è la testimonianza di quanto sia vicina e possibile una giunzione con Olivifer.
Da parte nostra, proprio in prossimità della disostruzione al termine dei Taconeros, abbiamo tentato una risalita (25 m. circa) che non ha avuto un buon esito, salvo quello di affinare tecniche di auto-sicura.
Altro,note Tratto dal sito dell'Associazione Speleologica Genovese "San Giorgio", http://web.tiscali.it/asgsangiorgio
Rilevo 1
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Coordinate convertite per gps
Lat:44.11277778N Lon:10.19833333E Datum:WGS84
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