Nome Corchia: Ramo del Giglio Data inserimento 2007-01-01 00:00:00 Data ultimo aggiornamento 2005-02-05 16:57:49
Tipo di cavità grotta Stato Italy Provincia 230 Comune Stazzema Località Monte corchia Levigliani Numero catastale 120 / T/ LU
Itinerario di accesso Accesso stradale:
Da Forte dei Marmi dirigersi verso le montagne, prendere la strada che va verso Seravezza e andare oltre, seguendo le indicazioni per Stazzema. Proseguire ancora verso Levigliani. Ad un certo punto, a destra, giunge una strada: prenderla, compiendo una curva secca e quindi ritornando quasi indietro. Continuare sempre lungo la strada, che, ad un certo punto, si trasforma in strada bianca. Finalmente si arriva all'ingresso turistico dell'Antro del Corchia.
Dall' ingresso turistico proseguire per lo sterrato fino ad incontrare un sentiero sulla destra che risale il pendio.
Arrivati ad un canalone risarirlo fino ad arrivare all' ingresso del Serpente che si trova a destra del canalone.

NOTA: Poco prima che la strada diventi bianca (non asfaltata), c'è il cartello di divieto di transito eccetto per gli automezzi autorizzati: è quindi necessario procurarsi il permesso di transito. Per maggiori informazioni, collegarsi al sito: www.speleogarfagnana.net .
Descrizione ........LE NUOVE DIRAMAZIONI DALLA SOMMITA' DEL POZZO DELLA CASCATA NELL'ANTRO DEL CORCHIA...... Luciano Salvatici

(estratto dal notiziario n°1-2 1970 della sezione Fiorentina del C.A.I.)

Le nuove diramazioni sono costituite da una quantità di gallerie interrotte da salti e pozzi, che si snodano per oltre 2500 metri di sviluppo totale. L'intero complesso, che inizia al termine della galleria delle stalattiti, appare marcatamente spostato verso S rispetto alla parte gia nota della cavità, sviluppandosi prevalentamente lungo fratture di direzione compresa tra i 180° e i 200°........
Il primo dei due rami é formato da una serie di condotti fossili interrotti da due pozzi ( G. del venerdi - G. degli Inglesi - G. Superiore - P. Susanne - G. Ribaldone - P. del Pendolo - G. Ostruita ) e si sviluppa per quasi un kilometro portandosi decisamente verso s. L'acqua é qui presente solo sporadicamente e sempre in quantità assai ridotta. Dal percorso principale si dipartono un'ampia diramazione ascendente ( G. Franosa - Salone Piero Saragato - G. Piccola ) e tre gallerie secondarie degne di nota ( Galleria della neve - Galleria del Pozzetto - Galleria del Giglio ). Diamo qui di appresso una descrizione per quanto possibile dettagliata dei singoli tratti che compongono il nuovo complesso.

POZZO SUSANNE: Si tratta di un pozzo di 22 metri, sul quale ci si può affacciare anche da un accesso inferiore, che risulta però meno agevole anche perche rappresenta la normale via di ruscellamento dell'acqua che, in maniera piu o meno copiosa, cola lungo la parete. La base del pozzo, larga circa dieci metri e ingombra di detriti di varie dimensioni, forma un'ansa semicircolare sul lato SE, andando poi a prolungarsi nella galleria G. Ribaldone.

GALLERIA GIANNI RIBALDONE: Il primo tratto di questa galleria é impostato su una frattura sub-verticale che, pur avendo direzione pressochè uguale a quella su cui si sono sviluppati i condotti della galleria degli Inglesi e della Galleria Superiore, se ne differenzia nettamente per l'inclinazione, che é opposta e meno marcata, come si può rilevare dalle relative sezioni trasversali ( sez. O e P ). Dalla base del Pozzo Susanne la frattura continua per un'altezza imprecisata al di sopra di due diaframmi rocciosi, ma subito oltre i due livelli si ricongiungono, ed é possibile seguire l'andamento della volta, alta in media circa 8 metri dal fondo o dal caos di detriti che lo ricoprono nella maggior parte del tratto.
Superata una soglia si discende sul fondo di una sala ( sala del centenario ) le cui pareti risalgono a forma di camino per un'altezza imprecisata. La sua base, che misura m. 17x12, denuncia nella sua forma l'intersezione con un'altra frattura verticale orientata approssimativamente in direzione E-O. Il fondo é coperto da detriti anche di grandi dimensioni ( notevole un blocco posto quasi al centro ), residui dei processi chimioclastici che hanno interessato il vacuo nella sua evoluzione.
Dopo la sala la galleria assume una nuova direzione prossima a 155° che mantiene per circa 60 metri, ( fino al punto 18 ). Nella stessa direzione si prolunga però, oltre il punto sopra indicato, una galleria secondaria ( G. del Pozzetto ) evidentemente impostata sulla medesima frattura. Il fondo di questo tratto della galleria G. Ribaldone, in parte coperto da detriti e subito interrotto da un saltino di m. 2,5, presenta inizialmente un andamento piuttosto sinuoso e pareti molto alte. Un rigagnolo d'acqua si insinua per un angusto passaggio, mentre sul lato F. si apre un ampia deviazione posta piu in alto ma facilmente accessibile, la quale, dopo un cambiamento di direzione ad angolo retto, si riinnesta sul percorso seguito dall'acqua proprio dove questa si perde tra i massi del fondo. Procedendo oltre si incontrano lungo la galleria sezioni tipicamente efforative, anche se in parte modificate da una successiva evoluzione del condotto.
In corrispondenza di una svolta verso SO si dipartono due gallerie secondarie ( G. del Pozzetto, G. del Giglio ) che verranno descritte piu avanti.
La galleria G. Ribaldone, che dalla sala del centenario procedeva in discesa, dopo avere attenuato la sua pendenza inizia, da questo punto, a risalire in maniera sempre piu marcata. Dopo un breve tratto adorno di belle concrezioni, alcune delle quali eccentrice, piega verso S.SE facendosi ancora piu ripida, fino a che una brusca svolta verso O coincide con l'inizio di un tratto pianeggiante. Il tratto ascendente mostra un ampio canale scavato nella parte bassa della galleria da acqua circolante a pelo libero, e attualmenta asciutto.
Dal punto 19 la galleria procede ampia e rettilinea per circa 25 m. La volta é in parte concrezionata, e il fondo é coperto da uno strato di fango. All'estremità si chiude con una fessura cieca, ma un ripiano alto 2 m., sul lato S, da accesso al tratto successivo il cui fondo é eccezionalmente piano, essendo costituito da un deposito di fango parzialmente indurito. La consostenza di questo deposito, data l'umidità dell'ambiente, é paragonabile a quello della creta da modellare. Essendosi verificata una perdita di acqua dall'epoca in cui il materiale é stato depositato, si sono formate profonde crepe che suddividono la superfice facendola somigliare ad un selciato. Il fango é stato inoltre crivellato, a tratti, dallo stillicidio proveniente dalle concrezioni che, in certi punti, adornano la volta. La galleria piega piega verso SE con un angolo acuto, e procede quindi rettilinea per 50 metri. Il deposito di fango termina sotto una soglia concrezionata che corrisponde ad un restringimento della galleria. Oltre la soglia la parete SO forma un'ansa occupata da una vasca di acqua limpidissima alimentata dallo stillicidio. Le pareti sopra la vasca e le concrezioni che le adornano mostrano con evidenza la traccia di un primitivo livello dell'acqua posto circa un metro piu in alto di quello attuale. In questa fase, evidentemente verificatasi dopo che il livello si era per un certo periodo mantenuto piu basso, l'acqua aveva sommerso l'estremità di acune stalattiti precedentemente formate, depositandovi attorno altro carbonato di calcio. Queste stalattiti presentano ora la caratteristica forma di un carciofo rovesciato.
Poco piu avanti la galleria si riallarga, divenendo particolarmente ampia. In corrispondenza di una curva verso S-SO si incontra una copiosa colata stalagmitica proveniente dalla parete O, che ricopre completamente il fondo. Una spessa cortina stalattitica disposta longitudinalmente divide in due per alcuni metri la galleria. Dopo un breve tratto in ripida discesa si apre una fenditura che taglia il fondo in tutta la sua larghezza, e che costituisce l'accesso al pozzo del pendolo.
Oltre questo accesso la galleria procede ancora fino ad un pozzo dall'imboccatura assai piu ampia, che comunica alla base col pozzo del pendolo.

GALLERIA DEL GIGLIO: Vi si può accedere sia dall'inizio della galleria del pozzetto, sia direttamente dalla G. Ribaldone attraverso un breve tratto che, iniziando dal punto 18, vi confluisce dopo una piega ad angolo retto. Poco oltre la confluenza la galleria, da piana, diviene ascendente mantenendo costanti per 40 metri direzione, inclinazione, e sezione. Il condotto appare in questo tratto piu sviluppato in larghezza che in altezza, anche se un cospicuo riempimento detritico rende vaga quest'ultima misura. I primi due terzi del tratto ascendente sono vistosamente concrezionati. La volta e le pareti sono qui adorne di una gran quantità di stalattiti, alcune delle quali eccentriche, mentre una copiosa colata stalagmitica copre completamente i detriti del fondo.
Piu avanti la galleria diviene orizzontale, dando quindi accesso ad un nuovo tratto riccamente concrezionato. Qui le eccentriche sono presenti in maggior quantità, e solo qualche tratto della volta parzialmente libero permette di apprezzare un fine lavoro di corrosione a spugna molto simile a quello gia incontrato nella Galleria del Pozzetto.
Sul lato N si sviluppa per pochi metri un breve tratto parallelo a questo e subito riconfluente, ingombro di blocchi spesso incastrati tra le pareti.
La galleria, lunga circa 100 metri e praticamente rettilinea, termina con una vasca di acqua profonda m. 1,30.
..........Luciano Salvatici GSF



Rilevo 1
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