Nome Grotta delle Comarelle Data inserimento 2008-05-21 17:46:32 Data ultimo aggiornamento 2008-05-25 10:21:53
Tipo di cavità grotta Stato Italy Provincia 230 Comune Stazzema Località Case Comarelle Basse Numero catastale 1795 Sviluppo totale 1000 Dislivello m 90 Gruppi sst Longitudine 10° 17' 31.18" Latitudine 44° 3' 45.01" Datum WGS84 Quota m 640 Cartografia 49120
Geologia Calcari selciferi Itinerario di accesso Localita tre fiumi, direzione Castelnuovo Garfagnana, poco dopo la galleria, in prossimita di una casa diroccata una vecchia trada sulla sinistra scende nel fosso delle comarelle. Si prosegue lungo il torrente (destra orografica) per circa trenta metri e sottp la paretina si trova l'ingresso. Altro,note Storia Abbiamo trovato…..


Invogliati dal sole primaverile partiamo (Carlo Ivano e Aghetto) per una ricerca grotte nella zona alta del monte Sumbra.
Arriviamo sulle Apuane e ci rendiamo conto che in alto, c'è neve, ghiaccio e siamo senza ramponi. Aghetto è ancora dolorante al ginocchio in seguito a una caduta con gli sci….
Insomma, per una serie di coincidenze iniziamo la ricerca nella parte est del Sumbra. Aghetto inizialmente sale abbastanza bene, ma via via che le ore passano il dolore al ginocchio aumenta fino ad arrivare a non poter piu appoggiarvi il peso sopra, questo ci costringe ad una variazione di percorso che ci fa scendere verso le Comarelle per poter arrivare piu velocemente in strada.
Aghetto è lento e arrivati sul letto della Turrite con Ivano ci fermiamo ad aspettarla…Che noia! Ci guardiamo intorno……girelliamo tra i sassi…..ad un certo punto trovo qualcosa; Ivano c'è un inghiottitoio che aspira aria! Corri, vieni a vedere! Cominciamo a spostare i sassi e nel frattempo Aghetto ci raggiunge: Ormai è tardi e tornando a casa gia pensiamo all'ennesima disostruzione che però merita tentare.
La settimana passa tra telefonate e organizzazione. Poi finalmente il sabato. Si riparte. La squadra è composta da Carlo, Ivano, Aghetto, Leo, Iacopo e Giovanni. Mettiamo in sicurezza l'esterno e cominciano il lento e faticoso lavoro di disostruzione.
Alla fine della giornata entriamo in un laminatoio su interstrato, molto basso, largo e in discesa. Riusciamo a scivolare giù alcuni metri e poi si deve di nuovo disostruire.
L'aria è notevole e l'ultima lama cede proprio quando è ora di uscire. Superata anche questa strettoia finalmente la grotta si apre con una forra e un pozzo. Entusiasti percorriamo delle galleriette in salita con belle marmitte ma con tanto fango bagnato, freddo e scivoloso.
La gioia è tanta e nonostante il fango è un bell'ambiente negli strati di calcare selcifero.
Attimo di riflessione: grotta con delle potenzialità ma pericolosa perche è certo che se piove si allaga tutta velocemente essendo la stretta entrata sul letto della Turrite.
Testimonianza di questo sono i fili d'erba che si trovano incastrati sul soffitto.
Sarebbe impossibile una risalita in strettoie con l'acqua che viene addosso con forza.
Giorno dopo giorno la grotta si allunga, ecco lunghe gallerie fangose e scivolose dove cammini chinato con l'aria alle spalle che porta il vapore davanti a te, rendendo tutto cosi nebbioso e vago, ecco scallops, marmitte e piccoli pozzi, ma tutte le strade si fermano davanti a sifoni, frane o strettoie non percorribili. Si ha la netta sensazione di essere entrati sul fondo di un sistema carsico.
Anche per uno speleologo esperto, nonostante tutto, è sempre inebriante l'esplorazione, camminare in una galleria mai percorsa, il buio che si apre davanti a te, passo dopo passo con sempre nuovi ambienti. I pensieri si accavallano nella mente: il Freddone, il Sumbra, la Pollaccia è a poche centinaia di metri, il Milazzo è a monte…e noi dove arriveremo?
Dpo il terzo sifone che passiamo troviamo un'altra galleria che finisce in un inaspettato pozzo. Troppi sifoni alle spalle e poca corda per scendere quindi decidiamo di tornare indietro.
Alla luce del sole, in alcuni momenti, c'e silenzio tra noi, guardo gli altri e vedo riflesso nei loro occhi: ...''il cammino dei passi nebbiosi'',…il ''pozzo delle allodole'', il ''Narvalo''…
Durante la settimana il pensiero ti assilla su come proseguire l'esplorazione. Sagole, citofoni con qualcuno che dica – Ei ragazzi, uscite! Fuori piove! –
Mi riporta alla realtà il telefono che suona, è Aghetto che dice: - dai, andiamo a vedere cos'è successo alla Turrite delle Comarelle dopo la piena.

Carlo Carletti (Sezione Speleosubacquea Toscana)

Da Talp n° 34 Rivista della federazione Speleologica Toscana
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Coordinate convertite per gps
Lat:44.06250278N Lon:10.29199444E Datum:WGS84
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