Nome
Sberzulera Superiore
Data inserimento
2007-01-01 00:00:00
Data ultimo aggiornamento
2005-06-27 14:34:54
Raggiunto il suggestivo ingresso, un breve e basso scivolo sulla sinistra immette nella parte ipogea della cavità.
In questo tratto, da superare in opposizione, la labbra della frattura sono ancora molto evidenti e purtroppo taglienti come rasoi.
I fenomeni di crollo in questo primo tratto sono quasi assenti. In pratica si passa lati sopra al P1 (vedi rilievo), ma per raggiungere l' imbocco del pozzo occorre raggiungere la base della frattura ingombra di un caotico cumulo di massi ed infilarsi in una malagevole strettoia, molto umida.
Qui tutto è in equilibrio precario e la visita si limita a pochi metri per l' eccessivo restringersi delle pareti. Con un pò di allenamento (per la balistica necessaria) si riesce a raggiungere con qualche sasso il bacino idrico presente al fondo. Sul soffitto si notano interessanti licheni, non ancora definiti, che trattenendo microscopiche goccioline d' acqua, riflettono la luce creando suggestivi riflessi.
La strettoia susseguente ci conduce in più ampi ambienti, ancora più umidi ma relativamente meno instabili. Compare però un leggero strato di fango molto insidioso considerando la già notevole scivolosita della roccia. Poco oltre la strettoia di non facilissima interpretazione, raggiungiamo la sommità del secondo pozzo che presenta anch'esso un bacino idrico molto variabile.
Con passaggi difficili si può raggiungere la massima profondità della cavità, - 16,60 metri.
Tornati sulla originale frattura si raggiunge in breve il fondo della cavità, tra strettoie generate da crolli e frane di fango misto a detriti. Altro,note Da www.ggaspeleo.it. Rilevo 1
Tipo di cavità
grotta
Stato
Italy
Provincia
183
Comune
Cassinelle
Località
Bandita – Valle Fredda - Sberzulera
Numero catastale
9 Pi/Al
Sviluppo totale
58
Dislivello
-17
Longitudine
3° 54' 22'' W di M.Mario
Latitudine
44° 33' 26 N
Quota
535 m slm
Cartografia
IGM: 82 IV SO Bandita
Geologia
La grotta si apre tra prasiniti e serpentini del Gruppo di Voltri (Pretriassico-Giurassico)
Descrizione
La progressione in questa cavità risulta abbastanza problematica. Gli ambienti che andremo a descrivere sono realmente molto instabili e lo stillicidio rende la roccia scivolosa aumentando la pericolosa tendenza della stessa a disfarsi in grossi blocchi.Raggiunto il suggestivo ingresso, un breve e basso scivolo sulla sinistra immette nella parte ipogea della cavità.
In questo tratto, da superare in opposizione, la labbra della frattura sono ancora molto evidenti e purtroppo taglienti come rasoi.
I fenomeni di crollo in questo primo tratto sono quasi assenti. In pratica si passa lati sopra al P1 (vedi rilievo), ma per raggiungere l' imbocco del pozzo occorre raggiungere la base della frattura ingombra di un caotico cumulo di massi ed infilarsi in una malagevole strettoia, molto umida.
Qui tutto è in equilibrio precario e la visita si limita a pochi metri per l' eccessivo restringersi delle pareti. Con un pò di allenamento (per la balistica necessaria) si riesce a raggiungere con qualche sasso il bacino idrico presente al fondo. Sul soffitto si notano interessanti licheni, non ancora definiti, che trattenendo microscopiche goccioline d' acqua, riflettono la luce creando suggestivi riflessi.
La strettoia susseguente ci conduce in più ampi ambienti, ancora più umidi ma relativamente meno instabili. Compare però un leggero strato di fango molto insidioso considerando la già notevole scivolosita della roccia. Poco oltre la strettoia di non facilissima interpretazione, raggiungiamo la sommità del secondo pozzo che presenta anch'esso un bacino idrico molto variabile.
Con passaggi difficili si può raggiungere la massima profondità della cavità, - 16,60 metri.
Tornati sulla originale frattura si raggiunge in breve il fondo della cavità, tra strettoie generate da crolli e frane di fango misto a detriti. Altro,note Da www.ggaspeleo.it. Rilevo 1
Lat:44.55807642N Lon:8.54586103E Datum:WGS84
Commenti : |
Devi registrarti a Openspeleo per postare un commento |