Nome Abisso Gigi-Squisio Data inserimento 2008-07-28 11:40:28 Data ultimo aggiornamento 2008-07-28 11:46:30
Tipo di cavità grotta Stato Italy Provincia 230 Comune Minucciano Area speleologica Carcaraia Numero catastale 1628 LU/T Sviluppo totale 27000 Dislivello 1085 m -842 +243 Longitudine 10°13'48.786" E Latitudine 44°07'16.091" N Datum WGS84 Quota 1222 m slm
Itinerario di accesso Come vi si arriva: dopo il secondo bivio che si trova oltre la diramazione per la cava bassa di Carcaraia, subito dopo la salita, appena superato il punto dove il rio Ventagio traversa la strada, si risale il fianco sulla sinistra attraversando evidenti campi solcati, e lo si riscende fino ad arrivare in una dolina. L'ingresso (molto evidente grazie ad un terra-tetto antineve autocostruito ) si presenta come una buca di circa un metro di diametro, che introduce direttamente nel passaggio in frana che dopo pochi metri sbuca in una condotta che seguiremo verso sinistra (guardando il buco da cui si proviene, SEGUIRE LE FRECCE GIALLE!). Descrizione Un saltino di due metri ci porta in un passaggio basso, andiamo verso destra e arriviamo al primo pozzo (20 metri [un rinvio e un frazionamento]).


Alla base di questo si prende a scendere tenendoci bassi sulla destra fino a un passaggio
tondo che attraversa un diaframma di roccia, dopo, il secondo pozzetto di pochi metri seguito da uno scivolo, porta direttamente all'apertura del terzo pozzo (10 metri e attacco molto spostato). Immediatamente dopo, un altro pozzo di una quindicina di metri (anch'esso con un attacco molto spostato e rinvio a parete) sceso il quale un breve saltino successivo ci porta, dopo una facile discesa in libera, all'inizio dell'anello che percorreremo, bivio dal quale arriveremo dal basso tornando indietro.
In alto sulla destra (freccia-gialla) si entra in una forra, che poi diventa un piccolo meandro stretto ( ''troppa pulenda de sopra'') che si percorre smadonnando per una ventina di metri, fino ad una strettoia, dopo la quale, (freccia-gialla) tenendosi in basso verso sinistra, arriviamo in una saletta con sabbia.

Il passaggio da prendere è in basso a destra (freccia-gialla). Un breve strisciare nella sabbia e si sbuca in un meandro più grande (freccia-gialla e fettucce colorate) che si percorre in discesa scendendo due brevi salti armati con corde fino ad un pozzetto. NON VA SCESO!, risaliamo invece (freccia-gialla) sul lato destro del meandro infilandoci nel Valeramo, una condotta freatica che dopo una serie di curve sbuca in una alta forra verticale. Dopo pochi metri troviamo un'apertura sulla sinistra (freccia-gialla e fettuccia colorata), ci infiliamo la dentro e fatti alcuni metri ci affacciamo su di un pozzo. Lo si scende (OCCHIO AI SASSI INCASTRATI IN PARETE!) per un totale di 35 metri circa (20+12), alla cui base si prosegue verso il basso scendendo un'altra bella verticale di circa 90 metri (P.''L'altra metà del cielo''- i primi 50 metri completamente nel vuoto e due frazionamenti su terrazzi comodi), quindi, scesi questi due ultimi brevi salti veniamo a trovarci al punto finale della discesa di questo anello (la corda nel salto finale non arriva alla base del pozzo ma si attacca direttamente all'armo della finestra del primo pozzo in salita della via di ritorno. Pertanto o vi tirate verso l'armo per allongiarvi o fate un'inversione di attrezzi).
Una volta entrati in questa apertura (freccia-gialla), che risale in condotta fino a una corda (freccia-gialla e fettucce colorate) che utilizzeremo per salire e percorrere la parte alta di un meandro (attenzione agli sfondamenti).

Si prosegue, dunque, in salita fino ad arrivare in una condottina trasversale. Se dopo pochi metri vi trovate davanti ad una strettoia con una corda in salita, avete sbagliato strada! La prosecuzione è dall'altra parte (freccia-gialla), la condotta infatti si affaccia direttamente sul P. del Tuono che si risale fino ad arrivare nella parte alta della frattura della verticale. Superiamo tutta quella zona seguendo le corde dei traversi (frecce) fino alla base di un pozzo di 15 metri che prosegue in alto, dopo un terrazzo.L'ultimo tiro nel vuoto, e 30 metri dopo arriviamo nella condotta ''troppa pulenda de sotto'', (freccia) parte sottostante di quella impestata che abbiamo percorso all'inizio dell' anello (siamo all' armo finale del pozzo che abbiamo appena salito e quel buco tondo che vediamo in alto è lo stesso che abbiamo visto mentre bestemmiavamo con il sacco incastrato dentro la marmitta alla fine del ''troppa pulenda de sopra''...ricordate?).


Questo tratto di meandro (decisamente più agevole di quello del piano di sopra ) porta direttamente nella saletta del bivio descritto all'inizio.
La via per uscire da questa meravigliosa cavità Apuana ormai la conoscete e quindi...Arrivederci dall'USP.
NB:

1. I primi tre pozzi e l'ultimo in caso di pioggia, anche se non pericolosi, sono MOLTO bagnati.
2. Ignorate tutte le corde e diramazioni che non sono espressamente indicate in questa descrizione, seguite solo le frecce, molte zone sono in via di esplorazione e si allontanano MOLTO dall'asse principale della grotta e spesso in zone estremamente complesse e labirintiche.
3. La parte finale dell'anello (P.''l'altra metà del cielo) è poco frequentata e pertanto si possono trovare zone con sassi smossi e pericolosi, Quindi FARE MOLTA ATTENZIONE alla discesa dei pozzi.
Rilevo 1
Foto




Coordinate convertite per gps
Lat:44.12113639N Lon:10.23021833E Datum:WGS84
Share |
Commenti :
Devi registrarti a Openspeleo per postare un commento