Nom Fessura del Vento Insertion date 2007-01-01 00:00:00 Date updated 2005-12-20 13:17:21
Type de cavité grotta Pays Italy Province 279 Numéro de registre 4139 F/ VG Longueur totale 2626 Gradient -138 m Elevation 295 m slm
Description Negli anni 60 (era il 2 giugno 1964) aprimmo quella che è stata fino ad un paio di anni fa la più bella e più lunga cavità del Carso triestino (ora si trova al terzo posto): la Fessura del Vento, ed era l'unica, a parte l'Abisso di Trebiciano, ad avere al suo interno un fiume. Anzitutto voglio ricordare il fiuto dello scopritore, Franco Florit, al quale si deve tra l'altro pure la scoperta del secondo profondo pozzo dell'Abisso di Samatorza (esplorato in questa nuova parte per la prima volta il 13 dicembre 1964).

A quei tempi si faceva parte del Gruppo Speleologico Triestino (GST). Nel corso dell'estate di quello stesso anno però gran parte dei componenti (compreso Florit e lo scrivente) passavano alla Sezione Geo-Speleologica della Società Adriatica di Scienze (SAS), che vedeva Presidente Walter Maucci, con la quale sarebbero rimasti negli anni successivi.

La Fessura del Vento è stata interamente formata da un fiume sotterraneo che scorre a lato della Val Rosandra (sul fianco destro, sotto San Lorenzo). Detto letto è stato poi abbandonato per uno più in basso, così la cavità si snoda per oltre 2,6 km su due livelli, il più basso dei quali ha un fiume a tratti percorribile anche con un canotto.
Passaggio interno alla Fessura del Vewnto


La cavità, precedentemente, era conosciuta per una lunghezza di ben.... 5 metri! Ma dalla sua apertura soffiava appunto "un forte vento" certo non giustificabile da uno sviluppo così breve (lo spostamento d'aria è dato dalla differenza di temperatura tra l'interno della grotta e l'esterno). Lo scavo si protrasse a lungo ed infatti il cunicolo iniziale, strettissimo, aveva una lunghezza di almeno 50 metri (percorsi le prime volte da persone magre, tra le quali il sottoscritto, con molta fatica, oltre che, nella risalita, con l'aiuto di altri che dall'esterno tiravano una corda.

L'anno della scoperta e l'anno successivo facemmo numerose "battute" in zona per cercare di trovare altre grotte di un certo interesse, ma putroppo senza risultato.

Si narrava di una possibile cavità sul ghiaione alla sinistra della cascata, dalla quale sarebbe uscita con violenza dell'acqua nei periodi di grandi piogge. Di un'altra trovata durante i lavori di costruzione della ferrovia, che sarebbe stata coperta da lastroni di cemento (o pietra) e che si sarebbe trovata sotto ad una galleria della stessa ferrovia. Ma scavi eseguiti non avevano dato i risultati voluti ed erano stati interrotti. Personalmente avevo trovato una piccola cavità sul fianco destro della valle, non molto distante dalla predetta Fessura, dove avevo ritrovato alcuni resti fossili (non mi ero spinto più avanti anche se la stessa avrebbe potuto continuare).

Grandi erano pure state le ricerche per il famoso "Abisso III di Gropada" del quale si parla nella storia della speleologia triestina. Altri scavi erano stati effettuati a Gropada, alla Grotta della Cisterna, ostruita con pietre dai contadini, ma il lavoro di disostruzione si era rivelato improbo e dopo un po' era stato abbandonato. Altri tentativi erano stati fatti alla Grotta del Tombino (Pozzo del Monte Franco) e in qualche altra località del Carso.

Sergio Drasco
D'autres, note tratto dal sito Trieste Mia : http://triestemia.com/
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