Name
Tana di Morbello
Insertion date
2007-01-01 00:00:00
Date updated
2007-01-16 09:23:02
Rappresenta la grotta più estesa della provincia di Alessandria.
Si tratta di una grotta sub-orizzontale, composta da gallerie meandriformi, a volte disagevoli, in più punti riempite da vecchi sedimenti ora asportati dalle acque. Non mancano angoli discretamente concrezionati, specie nel ramo delle vaschette e del cerino.
La cavità è percorsa da quattro torrentelli che confluiscono in un unico corso di acqua, prima di fuoriuscire all'esterno, dove vanno ad alimentare l'acquedotto della frazione Costa; parte delle acque proviene dal sovrastante pianoro denominato "Camp muiè" (cioè campo in ammollo).
In passato sono stati rinvenuti inglobati nella concrezione numerosi reperti paleontologici, ora andati dispersi, nonché una serie fluitata di ceramiche medioevali, attualmente in corso di studio. Route of access La grotta si apre una ventina di metri sotto la piazza del paese di Morbello in corrispondenza di una parete tra la vegetazione.
Description La grotta non richiede l'uso di attrezzature di progressione, non presentando particolari difficoltà tecniche. Si tenga comunque presente che per la generale ristrettezza dei vani si procede spesso carponi, immersi in acqua e fango.
Ramo principale: scavalcato il muretto di protezione (attenzione alla tenuta dei mattoni...) ci si cala fino alla base della galleria che è occupata da un laghetto dal livello variabile in funzione della portata del torrente e delle perdite del muro di sbarramento. Con spaccate e coritrapposizioni si supera il laghetto, sino a raggiungere la sponda sabbiosa di sinistra; si supera una cascatella e si prosegue nell?ampia ed alta galleria sino al primo bivio. Lasciato sulla destra il ramo delle vaschette, si prosegue lungo il torrente che scorre veloce tra ammassi di argilla e ciottoli della più disperata provenienza. In questo tratto sono visibili sulla volta rade concrezioni; sulla sinistra, una galleria cieca è adornata da cortine e stalattiti.
La galleria, che progressivamente va riducendosi come dimensioni, ben presto perde il suo andamento rettilineo assumendo un percorso meandriforme. In prossimità della quarta ansa si incontra una bella stalagmite presso una serie di vaschette; sulle pareti si osservano pure numerosi scallops.
Si prosegue, zigzagando più volte, in una galleria sempre più bassa sino a giungere ad un bivio in cui confluiscono due torrenti. Prendendo sulla destra si percorre una bella galleria circolare adorna di stalattiti che immette su un piccolo slargo molto concrezionato. Proseguendo lungo il ridotto condotto si superano, immergendosi nel fango, alcune strettoie aperte dal torrente fra il sedimento concrezionato, giungendo così alla sala finale (37) da cui nasce il torrente. Su un lato della parete, completamente ricoperta da microcristalli, si aprono due fratture impercorribili; la volta e gli altri lati sono costituiti da argilla, molto instabile e soggetta a frane.
Ritornando al punto precedente, seguendo il torrente di sinistra, si accede al ?ramo dello smilzo?. Si tratta di un malagevole ed angusto cunicolo con fondo ricoperto da ciottoli ed argilla, percorso da un noioso torrentello in cui spesso ci si deve immergere. Sono presenti piccole stalattiti, colate, vaschette; sulla volta si scorge un bel canale. Il ramo termina su galleria impraticabile.
Ramo delle vaschette: è forse il ramo più interessante della cavità.
Dal bivio in prossimità dell'ingresso invece di procedere lungo il torrente principale, si prende sulla destra una galleria con fondo di vaschette molto belle, colme di acqua trasparente. Si supera una strettoia a pelo d?acqua sino a giungere ad uno slargo, ma questo tratto è evitabile innalzandosi in alto sull?ansa della curva e percorrendo l?angusta galleria superiore.
Sulla destra, una galleria bassa e fangosa, qua e la ricoperta da cristallini, porta dopo una quindicina di metri ad una bella sorgente interna le cui acque scompaiono dopo un breve percorso in una fessura inaccessibile, fuoriuscendo parte sul ramo principale, parte in una sorgentella esterna a fianco dell?ingresso. La galleria termina con un potente deposito argilloso, oggetto di scavo
Dallo slargo di cui sopra si prosegue lungo la galleria principale con numerosi saliscendi tra i
potenti riempimenti,
in parte asportati dal torrente, e belle vaschette, aiutandosi con le rade concrezioni presenti.
Alla fine di questo tratto la grotta assume un aspetto labirintico, con numerose gallerie strette ed alte, parallele tra di loro, spesso occluse da sedimento, concrezioni o frane. Proseguendo diritti, la galleria, che presenta resti di sedimento che giungono fino al soffitto sfocia, dopo una strettoia su una frana cementata da una colata calcitica, in una zona suggestiva.
Seguendo invece l?andamento zigzagante del torrente si perviene dopo il superamento di una strettoia alla saletta finale con massi e riempimenti saldati da concrezione, gours e spalmature di cristallini. Si segnala un bel gruppo concrezionale con stalattiti, colonne e pavimenti a gours contenenti cristallini di calcite.
Negli immediati dintorni ha inizio il ramo del Cerino. Si superano due strettoie, pervenendo ad una forra abbastanza ampia in prossimità di un gruppo di stalattiti, esteticamente le più interessanti della caverna; indi si oltrepassano in spaccata alcuni grossi massi in via di disfacimento sotto cui si intravede la galleria della sorgente e, tralasciando alcune brevi diramazioni riempite da argilla, in prossimità di due caratteristiche lame di roccia ci si infila in uno stretto meandro, che ben presto diviene impercorribile. Tutto il ramo presenta spiccati caratteri senili Other,note Da www.ggaspeleo.it. Cart1
Type of cavity
grotta
State
Italy
District
183
City
Morbello
Place
Costa
Number cadastre
4 Pi/AL
Length amount
357
Unevenness
+13 m
Longitude
3°55'49" W di M.Mario
Latitude
44°36'16"
Altitude
447 m s.l.m.
Cartography
82 IV NO Ponzone
Geology
La grotta, localmente molto conosciuta, si apre in un poco potente, ma esteso livello di calcari appartenenti alla formazione terrigena di Molare (Oligocene).Rappresenta la grotta più estesa della provincia di Alessandria.
Si tratta di una grotta sub-orizzontale, composta da gallerie meandriformi, a volte disagevoli, in più punti riempite da vecchi sedimenti ora asportati dalle acque. Non mancano angoli discretamente concrezionati, specie nel ramo delle vaschette e del cerino.
La cavità è percorsa da quattro torrentelli che confluiscono in un unico corso di acqua, prima di fuoriuscire all'esterno, dove vanno ad alimentare l'acquedotto della frazione Costa; parte delle acque proviene dal sovrastante pianoro denominato "Camp muiè" (cioè campo in ammollo).
In passato sono stati rinvenuti inglobati nella concrezione numerosi reperti paleontologici, ora andati dispersi, nonché una serie fluitata di ceramiche medioevali, attualmente in corso di studio. Route of access La grotta si apre una ventina di metri sotto la piazza del paese di Morbello in corrispondenza di una parete tra la vegetazione.
Description La grotta non richiede l'uso di attrezzature di progressione, non presentando particolari difficoltà tecniche. Si tenga comunque presente che per la generale ristrettezza dei vani si procede spesso carponi, immersi in acqua e fango.
Ramo principale: scavalcato il muretto di protezione (attenzione alla tenuta dei mattoni...) ci si cala fino alla base della galleria che è occupata da un laghetto dal livello variabile in funzione della portata del torrente e delle perdite del muro di sbarramento. Con spaccate e coritrapposizioni si supera il laghetto, sino a raggiungere la sponda sabbiosa di sinistra; si supera una cascatella e si prosegue nell?ampia ed alta galleria sino al primo bivio. Lasciato sulla destra il ramo delle vaschette, si prosegue lungo il torrente che scorre veloce tra ammassi di argilla e ciottoli della più disperata provenienza. In questo tratto sono visibili sulla volta rade concrezioni; sulla sinistra, una galleria cieca è adornata da cortine e stalattiti.
La galleria, che progressivamente va riducendosi come dimensioni, ben presto perde il suo andamento rettilineo assumendo un percorso meandriforme. In prossimità della quarta ansa si incontra una bella stalagmite presso una serie di vaschette; sulle pareti si osservano pure numerosi scallops.
Si prosegue, zigzagando più volte, in una galleria sempre più bassa sino a giungere ad un bivio in cui confluiscono due torrenti. Prendendo sulla destra si percorre una bella galleria circolare adorna di stalattiti che immette su un piccolo slargo molto concrezionato. Proseguendo lungo il ridotto condotto si superano, immergendosi nel fango, alcune strettoie aperte dal torrente fra il sedimento concrezionato, giungendo così alla sala finale (37) da cui nasce il torrente. Su un lato della parete, completamente ricoperta da microcristalli, si aprono due fratture impercorribili; la volta e gli altri lati sono costituiti da argilla, molto instabile e soggetta a frane.
Ritornando al punto precedente, seguendo il torrente di sinistra, si accede al ?ramo dello smilzo?. Si tratta di un malagevole ed angusto cunicolo con fondo ricoperto da ciottoli ed argilla, percorso da un noioso torrentello in cui spesso ci si deve immergere. Sono presenti piccole stalattiti, colate, vaschette; sulla volta si scorge un bel canale. Il ramo termina su galleria impraticabile.
Ramo delle vaschette: è forse il ramo più interessante della cavità.
Dal bivio in prossimità dell'ingresso invece di procedere lungo il torrente principale, si prende sulla destra una galleria con fondo di vaschette molto belle, colme di acqua trasparente. Si supera una strettoia a pelo d?acqua sino a giungere ad uno slargo, ma questo tratto è evitabile innalzandosi in alto sull?ansa della curva e percorrendo l?angusta galleria superiore.
Sulla destra, una galleria bassa e fangosa, qua e la ricoperta da cristallini, porta dopo una quindicina di metri ad una bella sorgente interna le cui acque scompaiono dopo un breve percorso in una fessura inaccessibile, fuoriuscendo parte sul ramo principale, parte in una sorgentella esterna a fianco dell?ingresso. La galleria termina con un potente deposito argilloso, oggetto di scavo
Dallo slargo di cui sopra si prosegue lungo la galleria principale con numerosi saliscendi tra i
potenti riempimenti,
in parte asportati dal torrente, e belle vaschette, aiutandosi con le rade concrezioni presenti.
Alla fine di questo tratto la grotta assume un aspetto labirintico, con numerose gallerie strette ed alte, parallele tra di loro, spesso occluse da sedimento, concrezioni o frane. Proseguendo diritti, la galleria, che presenta resti di sedimento che giungono fino al soffitto sfocia, dopo una strettoia su una frana cementata da una colata calcitica, in una zona suggestiva.
Seguendo invece l?andamento zigzagante del torrente si perviene dopo il superamento di una strettoia alla saletta finale con massi e riempimenti saldati da concrezione, gours e spalmature di cristallini. Si segnala un bel gruppo concrezionale con stalattiti, colonne e pavimenti a gours contenenti cristallini di calcite.
Negli immediati dintorni ha inizio il ramo del Cerino. Si superano due strettoie, pervenendo ad una forra abbastanza ampia in prossimità di un gruppo di stalattiti, esteticamente le più interessanti della caverna; indi si oltrepassano in spaccata alcuni grossi massi in via di disfacimento sotto cui si intravede la galleria della sorgente e, tralasciando alcune brevi diramazioni riempite da argilla, in prossimità di due caratteristiche lame di roccia ci si infila in uno stretto meandro, che ben presto diviene impercorribile. Tutto il ramo presenta spiccati caratteri senili Other,note Da www.ggaspeleo.it. Cart1
Lat:44.60529909N Lon:8.52169286E Datum:WGS84
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